Un giretto "rilassante" al Canyon

Narrato ¤ «Parlato» ¤ Pensato

L'intenzione di Kalyn era quella di rimanere sveglia per ogni evenienza, se il treno fosse deragliato o se ci fosse stato qualche altro pericolo voleva essere pronta per affrontarlo, ma la stanchezza ed il lento dondolio del treno alla fine vinsero anche lei e si assopì.
Il suo sonno però non fu dei più riposanti, tormentato dalle preoccupazioni per le sorti di quel viaggio con l'ululato della tormenta che s'insinuava nei sogni della ragazza, che finì per svegliarsi poco prima che il Trailmon arrivasse a destinazione.
Le sfortune della giornata non sembravano essere finite.
Osservò con un certo sgomento misto a rassegnazione la tempesta di sabbia che imperversava fuori dai finestrini e si chiese se la coperta di Psychemon potesse bastare a riparali anche da quel tempaccio, anche se il tanto agognato calduccio stava diventando un caldo soffocante che non metteva così tanto la voglia di gettarsi una coperta addosso.
Fortunatamente una volta entrati all'interno del Canyon le alte pareti rocciose fornivano in alcuni tratti un riparo dal vento, smorzandolo abbastanza da risultare un po' meno pericoloso. La stazione si trovava, ovviamente, proprio in uno di quei punti.
Quando il treno si fermò ed annunciò di essere arrivato, la Digiprescelta scosse delicatamente i Digimon del gruppo per svegliarli.
«Che succede?» chiese allarmato il suo Pinamon.
«Succede che siamo arrivati! Se vogliamo vedere altro oltre alla stazione dobbiamo scendere.»
«Finalmente!» e dopo un lungo sbadiglio Feather saltò giù dal sedile per zompettare fuori dalle porte.
Dopo essersi assicurata che gli altri tre Digimon fossero sufficientemente svegli per seguirli scese anche lei dal treno e, vista la sua natura chiacchierina ed il fatto che li aveva lasciati scegliere la destinazione, si ritrovò a ringraziare quella locomotiva talpa.
«Grazie per averci portati sani e salvi fino a qui!»
«Sì, grazie mille!» le fece eco il piccolo Digimon uccellino.

Sulla banchina della stazione, Feather si guardò attorno visibilmente incuriosito, poi si rivolse alla sua Digiprescelta: «Beh, che facciamo adesso?»
Lei gli rivolse un sorriso deciso e smagliante, di quelli che sono i protagonisti degli anime sanno fare.
«Esploriamo!» gli rispose subito con entusiasmo.
Kalyn sentiva che doveva tornare la sé stessa di sempre, sentiva di essere stata troppo in balia della corrente da quando era arrivata a Digiworld e di non essere stata la solita ragazza decisa e dotata di un senso dell'umorismo discutibile. Ritrovare la sua allegria nonostante le condizioni climatiche di quella vacanza improvvisata era il primo passo.
Ma non poteva comunque scordarsi delle sue responsabilità verso i Digimon che la seguivano.
«Ma oggi faremo solo una cosa veloce, visto che tempaccio che c'è, poi torniamo a casa. Non so voi, ma a me comincia a sembrare che l'unico posto con un clima decente sia la Digi Città.»
«E la Città della Rinascita!» le ricordò il Digimon.
«E la Città della Rinascita, giusto. Chissà come se la passa Elecmon, magari uno di questi giorni torniamo a fargli una visitina.» commentò, come se non lo vedesse da tempo immemore nonostante l'avesse conosciuto solo il giorno precedente.
«Beh ragazzi, in marcia!» continuò abbandonando la banchina con la coperta di Psychemon buttata sulle spalle ed avvolta attorno alla faccia per cercare di ripararsi dal vento «C'è quel buco nella roccia lì che mi incuriosisce e se il vento si fa troppo forte per voi non esitate a saltarmi addosso ed infilarvi sotto la coperta di Psychemon.»

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Kalyn s'infilò senza pensarci troppo nella prima cavità che le si parò davanti, chinandosi anche un pochino per essere sicura di non raschiare la parte superiore con la testa, tallonata da Feather e dagli altri tre Digimon.
La nicchietta stretta che si era immaginata la ragazza vedendo la cavità da fuori si rivelò invece essere un'enorme grotta, grossa abbastanza da ospitare un gran numero di persone e Digimon. Dall'alto soffitto pendevano stalattiti di roccia calcarea e la Digiprescelta non poté fare a meno di ammirarli abbassando la parte di coperta che le copriva il volto per ripararsi dalla tempesta all'esterno rivelando un'espressione colma di stupore e meraviglia. Non era mai stata in una grotta prima e stare nel bel mezzo di un posto che sembrava essere uscito da un film d'avventura o da un documentario su posti esotici e lontani la entusiasmava.
Feather nel frattempo si era unito al giro di perlustrazione di Terriermon e Kamemon e non appena trovarono l'entrata per il secondo cunicolo i suoi occi brillarono di curiosità ed entusiasmo.
«Kalyn, Lopmon, venite un po' qua! C'è un cunicolo!»
La testa della ragazza si voltò di scatto seguendo la voce del suo Digimon. Oltre i tre Digimon c'era effettivamente un cunicolo che appariva piuttosto stretto e lungo. Si avvicinò per studiarlo meglio ma continuava a non vederne la fine, però adesso sentiva un piacevole ed intenso profumo di frutta che fece ben presto brontolare la pancia ai Digimon nelle vicinanze.
«Immagino che anche voi sentiate il profumino che viene da lì dentro.» commentò la ragazza ridacchiando.
«Sì, e mi sta facendo venire una fame terribile!» le rispose il Pinamon.
«In effetti è da stamattina che non mettiamo nulla sotto i denti e comincio a sentire anch'io un certo languorino, ma alberi da frutto in una grotta? E' più probabile che siamo finiti nella scorta privata di qualcuno.»
Anche se, ripensandoci, di cose strane ne ho viste ultimamente, alberi da frutto che crescono in una grotta sarebbe solo una cosa strana in più di questo Digiworld in cui sono finita...
«Beh, possiamo comunque andare a dare una controllatina per essere sicuri! E se vediamo che è di qualcuno ce ne andiamo.» propose Feather, distraendo la sua Digiprescelta dai suoi pensieri.
«Beh, non è detto che sia coì facilmente intuibile se sia di qualcuno o no, anche se fossero alberi potrebbero comunque essere di qualcuno, ma non penso ci sia nulla di male nel dare un'occhiata comunque...» gli concesse.
«Evviva si mangia!» esplose il Digimon uccellino lanciandosi nel cunicolo a tutta velocità prima che Kalyn potesse fermarlo.
«Feather non erano questi i patti!» esclamò la ragazza stringendosi nel cunicolo per rincorrerlo.

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Feather, spinto dalla fame e dall'invitante profumo della frutta, accelerò ulteriormente il passo, imitato dagli altri Digimon.
«Feather, non correre!» esclamò la ragazza lanciandosi all'inseguimento, ma non ottenne alcuna risposta.
«Feather, ragazzi, rallentate! Lopmon almeno tu che hai un po' di sale in zucca!» insistette, ma ancora nessuna risposta, né accenno a rallentare.
Stava per aprire nuovamente la bocca per richiamare i Digimon affamati quando un sonoro crack sotto i suoi piedi, come di qualcosa che si frantumava in mille pezzi, le fece morire le parole in bocca.
Cosa mai poteva aver rotto calpestandolo in quella galleria?
Si fermò per indagare e non riuscendo ad indentificare le ombre sul pavimento nella poca luce del tunnel, per abitudine si ritrovò a cercare nella tasca dei pantaloni il cellulare con l'intento di sfruttare il suo schermo illuminato per gettare un po' di luce sull'oggetto misterioso ai suoi piedi. Al posto del familiare smartphone si ritrovò a stringere le dita attorno allo strano aggeggio elettronico che l'aveva portata a Digiworld il giorno prima, il Digivice.
Oh già, il mio telefono deve essere rimasto a casa...cioè, l'altra casa, quella...in Italia? Non ho ancora capito dove sia questo "Digiworld" rispetto all'Europa. Come son finita qui mi farebbe quasi pensare ad un mondo parallelo, ma esistono sul serio? rifletté tra sé e sé mentre provando a schiacciare dei tasti a caso riuscì ad illuminare lo schermino e lo voltò per illuminare a terra.
E il sangue nelle vene le si ghiacciò per la seconda volta quel giorno.
Ossa. Aveva calpestato, e rotto, delle ossa. Probabilmente non umane, a giudicare da alcune cose strane come la forma dei teschi o la presenza di code, ma di Digimon.
E non era neanche l'unico mucchietto, illuminando più avanti ne ne vide un altro e un altro ancora.
Perché ci sono tutte queste ossa qui? si chiese inorridita, mentre il profumo di frutta continuava a solleticarle il naso come ad invitarla a proseguire.
Che sia una trappola?
«FEATHER! Ragazzi! Fermatevi, è pieno di ossa qui! Dev'essere una trappola!» urlò spaventata dietro ai Digimon ricominciando a rincorrerli, illuminando il cunicolo col Digivice per cercare di non pestare altre ossa, sperando di riuscire a raggiungerli prima che potessero trovare qualsiasi cosa avesse ucciso gli altri.

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Il gruppetto di Digimon, ancora una volta, la ignorò completamente. Perfino Feather, con cui sentiva di avere un rapporto speciale che non riusciva bene ad inquadrare perché lo conosceva da troppo poco tempo (ma presumeva che c'entrasse il suo essere "Digiprescelta" e lui il suo "Digimon compagno", come lo aveva chiamato Elecmon), non si fermò ma anzi accelerò spinto dal profumo inebriante della frutta.
Imprecando a bassa voce anche la Digiprescelta accelerò ulteriormente l'andatura, facendo tutto il possibile per ignorare e non rabbrividire ad ogni scricchiolio proveniente dalle ossa che inevitabilmente calpestava.
Purtroppo non riuscì a raggiungerli in tempo e ben presto si ritrovò a seguirli in un'ampia grotta, ben più grande della prima in cui erano entrati, illuminata da un'apertura nel soffitto che permetteva alla luce solare di entrare ed incredibilmente rendeva possibile la crescita di imponenti alberi da frutto.
Kalyn rimase momentaneamente imbambolata dalla visione: come era possibile che in una grotta in mezzo ad un canyon desertico ci fosse un frutteto così ricco di varietà e di dimensioni così imponenti. Per di più i frutti erano perfetti! non un'ammaccatura, tutti grossi e apparentemente succosi.
Ma d'altronde aveva deciso di smetterla di farsi domande sulle stranezze di Digiworld.
«Ah no, non vi azzardate!» esclamò vedendo Lopmon, Terriermon e Kamemon intenti a formare una scala per raggiungere delle invitantissime banane, con Feather che saltellava impaziente lì attorno.
Si slacciò velocemente la coperta di Psychemon di dosso e la lanciò sui Digimon, sperando di riuscire a risvegliargli dalla specie di trance in cui erano caduti impedendo loro di respirare ancora il profumo della frutta.

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La coperta cadde sulla torre di Digimon, destabilizzandola e facendola crollare, coinvolgendo anche Feather che finì sotto alle tre pesti. Il trucco della coperta funzionò e ben presto Kalyn sentì la voce di Lopmon chiedersi dove fossero e perché avessero la coperta di Psychemon addosso poco prima di riuscire a liberarsi.
«Già, cos'è successo? L'ultima cosa che ricordo è l'entrata del tunnel.» le fece eco Feather, sgusciando a fatica da sotto gli altri Digimon e facendo sbucare il becco da sotto la coperta.
«E' quello che vorrei sapere anch'io! Una volta entrati nel tunnel siete entrati come in trance, non mi rispondevate più e non avete notato le ossa per terra.» gli rispose la Digiprescelta incrociando le braccia.
«Ho dovuto lanciarvi la coperta addosso per non farvi sentire il profumo della frutta, penso sia una....» non finì però la frase perché qualcos'altro attirò la sua attenzione.
Lopmon, Terriermon e Kamemon erano riusciti a staccare una banana dall'albero che era successivamente rotolata a terra dopo che furono investiti dalla coperta di Psychemon. Quella stessa banana ora si stava dimenando come se qualcosa al suo interno cercasse di liberarsi dalla buccia.
«Kalyn? Tutto bene? Perché ti sei interrotta?» le chiese a quel punto il Pinamon, che uscì fuori del tutto fuori dalla coperta probabilmente preoccupato dall'improvviso silenzio.
«Non lo so, questa banana è strana. Penso ci sia qualcuno dentro.» gli rispose lei incredula cercando di sbirciare attraverso il foro del picciolo rotto.
«Cosa?!»
Feather si avvicinò di corsa per vedere anche lui cosa stesse succedendo quando proprio in quel momento la buccia si ruppe definitivamente liberando il suo prigioniero. Dalla banana uscì un piccolo Digimon tondo con una lunga e muscolosa coda, una larga gorgiera di un bel giallo brillante ed un musetto felino, palesemente sollevato di essersi liberato ed essere nuovamente in grado di respirare.
«Ma è un Digimon!» esclamò sorpreso il piccolo Digimon uccello.
«Come cavolo ci sei finito lì dentro?» chiese la ragazza al Digimon sconosciuto, avvicinandosi per vedere se stesse bene.

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Il piccolo Digimon felino stava per rispondere quando un forte rumore di passi pesanti lo fermò. Kalyn si voltò giusto in tempo per vedere un enorme Digimon affiorare dalla vegetazione.
Il nuovo arrivato aveva l'aspetto generale di un drago che si muoveva su due zampe, ma le diverse parti del corpo avevano le sembianze di piante tropicali.
«Non mi piace quel tipo.» le bisbigliò Feather.
La ragazza annuì, anche lei sul chi vive. Quel nuovo Digimon le dava una brutta sensazione e dopo le sue disavventure alla Landa Gelata non voleva farsi cogliere nuovamente di sorpresa da un altro Digimon come Black Garururmon.
Il drago-pianta diede loro il benvenuto nel suo "angolino di paradiso" e solleticò una banana ancora appesa all'albero che parve realmente muoversi come se provasse solletico. Stava per spiegare qualcosa sul concime che utilizzava per ottenere quei frutti così grandi e perfetti quando il Digimon uscito dalla banana lo interruppe urlando che quel Digimon aveva catturato lui ed i suoi amici e li aveva ficcati dentro i frutti.
Con orrore la Digiprescelta, imitata dal suo Digimon compagno, vece guizzare gli occhi dal Digimon palletta al grosso drago, per poi posarli sulla banana che cominciò ad aprirsi da sola per lasciar ricadere a terra un mucchietto di ossa.
Kalyn sentì lo stomaco rivoltarsi con forza sentendo le successive parole del Digimon e allargò le braccia per cercare di coprire tutto il suo gruppetto, palletta gialla compresa.
«State dietro di me!» esclamò, non distogliendo lo sguardo dal drago tropicale.
Avrebbe voluto combatterlo e liberare gli amici del piccolo Digimon e qualsiasi altro Digimon ci fosse in quei frutti, ma dopo la fatica fatta con Black Garurumon dubitava che lei ed i Digimon al suo seguito fossero in grado di sconfiggere un bestione come quello che si trovavano davanti.
«Kalyn, che facciamo?» le chiese Feather, la preoccupazione perfettamente udibile nella sua voce.
La ragazza fece saettare gli occhi all'interno della grotta, cercando qualcosa che potesse tornare loro utile.
«Non lo so. Forse l'idea migliore potrebbe esserre darsela a gambe.» rispose, praticamente ringhiando dalla frustrazione all'idea di abbandonare i Digimon nella frutta al loro triste destino.

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Il drago tropicale, ovviamente, non aveva alcuna intenzione di lasciarli andare. La ragazza fece appena in tempo a muovere un passo all'indietro verso il tunnel da cui erano arrivati che quel Digimon fece roteare il collo, disperdendo nell'aria un'incredibile quantità di polline dai suoi petali. Il polline venne poi spinto dal vento che soffiava attraverso l'apertura nella parte superiore della grotta ovunque, perfino nella galleria stessa da cui la Digiprescelta volveva scappare.
Seguendo all'istante il consiglio di Lopmon e ricordandosi dell'effetto che aveva avuto su di loro il semplice profumo di frutta, Kalyn si portò una mano alla faccia per coprirsi naso e bocca rimpiangendo di non aver recuperato la coperta di Psychemon che ora giaceva a terra davanti al banano.
Feather la imitò prontamente, tappandosi il becco con la sua piccola ala mentre con l'altra parava il muso al Digimon felino rotondeggiante.
Digimon compagno e Digiprescelta osservarono esterrefatti la quantità impressionante di polline che si stava accumulando su qualsiasi cosa, loro stessi compresi.
Vedere il Digimon uccellino con una montagnetta di polline tra le piume della testa avrebbe sicuramente strappato una risata alla ragazza, se non fosse stato per il pericolo che stavano correndo.
Il drago-pianta parlò nuovamente e Kalyn osservò con crescente orrore il mucchietto di ossa che era precedentemente caduto dalla banana animarsi, assumendo le sembianze di un piccolo dinosauro scheletrico.
«Era uno dei tuoi amici quello?» chiese al Digimon palletta, impietrita mentre scricchiolii alle sue spalle suggerivano che anche le ossa del cunicolo da cui erano arrivati e che la ragazza avrebbe voluto usare per scappare da lì si stavano animando.
Scappare era di colpo diventato dannatamente più difficile, se non impossibile.
Feather, probabilmente cedendo alla tensione del momento, esclamando un "Sparabolle" lanciò un flusso di bolle indirizzato al Digimon scheletrico per impedirgli di avvicinarsi.

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Kalyn non sapeva bene come fosse un Agumon normalmente, ma immaginava che fosse ben diverso da quello che si trovava adesso di fronte a loro. Le si strinse il cuore però a sapere che quello era veramente uno degli amici di Frimon, o quel che ne rimaneva.
L'Agumon scheletrico infatti non sembrava essere realmente cosciente, o per lo meno non sembrava dare particolarmente peso all'attacco di Feather nonostante fosse riuscito a farlo retrocedere, né tanto meno sembrava riconoscere il suo vecchio amico nonostante le sue suppliche.
Anzi, prima che Kalyn e Feather potessero fare qualcosa per impedirlo, il Digimon scheletro si voltò verso la palletta felina solo per prendere la mira e colpirlo con un razzo rosso proveniente dal suo petto.
«Frimon!» esclamò la ragazza chinandosi sul Digimon che piangeva per il dolore, la sua bella pelliccia dorata visibilmente bruciata dove era stato colpito.
Quasi non sentì le parole d'incitamento del drago-pianta per la sua creatura, presa com'era dall'assicurarsi che il piccolo Digimon stesse relativamente bene, ma l'occhio le cadde sul cunicolo dal quale avrebbe voluto scappare ed osservò con orrore una fila di Agumon scheletrici uscire da lì e riversarsi nella grotta.
Kalyn non riusciva a contarli da quanti ce n'erano e li stavano velocemente accerchiando. Feather lanciò un paio di altri "Sparabolle" per tenere lontani quelli che ci stavano avvicinando troppo mentre la Digiprescelta rispose a Lopmon, che nel frattempo si era disposta assieme al fratello ed a Kamemon in una posizione difensiva attorno a lei e Frimon: «Sono troppi, non possiamo combatterli tutti.»
Allungò le braccia verso Frimon, invitandolo a saltarle in braccio per evitargli di saltellare nelle sue condizioni, poi proseguì: «L'unica è rischiarcela e tentare di fuggire nel tunnel da cui siamo venuti finché siamo in tempo, sperando che si sia abbastanza svuotato. Siete pronti?»
«S-sì, penso di sì.» le rispose il suo Digimon compagno, adocchiando preoccupato l'apertura del tunnel e tutti gli Agumon scheletrici che frapponevano tra loro e la loro via di fuga.
«Al mio tre. 1...2...3!» e Kalyn si lanciò, seguita a ruota da Feather che continuava a lanciare fiotti di bolle per tenere lontani gli scheletri, sperando di aver fatto la scelta giusta e raggiungere l'apertura del cunicolo.