[Missione] Un tesoro sepolto dalla neve

Kalyn

Purtroppo non ci fu il tempo per mettere ulteriormente in guardia Conomon e Chapmon riguardo alle preoccupazioni di Zerimon. Fuori dai finestrini infatti le praterie ricolme di dinosauri lasciarono spazio ad interminabili distese di neve e ghiaccio, con montagne ed alberi completamente imbiancati da fiocchi di neve che non accennavano a voler smettere di cadere.
Sperando che le sue parole non fossero completamente cadute nel vuoto ma che i due Digimon l'avessero ascoltata, si alzò e si diresse verso la porta del vagone non appena il treno si fermò e fece cenno ai Digimon di seguirla.

Non appena mise un piede sulla banchina fortunatamente riparata dalla neve da un tetto, Kalyn rimpianse per l'ennesima volta di aver scelto proprio quella missione e dovette lottare contro la tentazione di girarsi e salire di nuovo sul treno per tornare subito alla Digi Città.
Lanciò un'occhiata ai piccoli Digimon che come lei battevano i denti (o il becco) e notò che Feather provava a tenersi caldo gonfiando le piume come gli uccelli d'inverno.
Se solo mi fossi informata meglio su questo posto prima di partire...non so con quali soldi avrei potuto comprare un giaccone o qualcosa, ma magari...magari poteva succedere qualcosa di strano e qualcuno ci avrebbe regalato qualcosa, insomma la casa è diventata magicamente nostra, no? E tutti sembrano essere accomodanti verso i Digiprescelti, perché no?
E invece si ritrovava su di una banchina poco illuminata in mezzo al nulla con quattro piccoli Digimon al seguito, sferzati dal vento gelido che cercavano di scaldarsi tremando.
Mentre la ragazza si guardava attorno cercando di nascondere la disperazione crescente, oltre al nulla assoluto dei dintorni, le cadde l'occhio su qualcosa abbandonato a terra in un angolo.
Per un attimo pensò che fosse un'allucinazione, che non poteva realmente avere così fortuna, e invece c'era veramente una coperta!
Senza pensarci due volte la Digiprescelta afferrò la coperta e se la lanciò sulle spalle senza badare alla ruvidezza del materiale ma notando solo quanto fosse pesante, poi allargò le braccia verso i Digimon con un sorriso raggiante di chi ha risolto almeno uno della valanga dei problemi che li stavano travolgendo.
«Forza ragazzi tutti in braccio! Ci terremo più caldi così, spero.»
Feather non se lo fece ripetere e si lanciò tra le braccia della sua partner umana, arrampicandosi poi lungo il braccio e posizionandosi sulla sua spalla sinistra facendo attenzione a non far cadere la coperta e a rimanerne coperto. Alla fine sembrava che la ragazza avesse una strana gobba sulla spalla da cui spuntava solamente un piccolo becco.
«Così va molto meglio!» esclamò il piccolo Digimon uccello dal suo nuovo riparo.

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Kalyn

Una volta che i piccoli Digimon si furono sistemati al calduccio tra le sue braccia e sotto la coperta tornò lampante il problema principale: che fare? Come sarebbero riusciti a trovare Psychemon senza imbattersi nel temuto Rintwerlend e diventare statue di ghiaccio?
Kalyn aveva notato un lago ghiacciato in lontananza nella valle e del fumo che si alzava oltre di esso, probabilmente di abitazioni, ma come poteva raggiungerle?
Con il vento e la neve che la incalzavano e quattro Digimon addosso non era sicura di riuscire a percorrere grandi distanze a piedi.
Mentre la Digiprescelta rifletteva sul da farsi cercando di non abbandonarsi al panico, all'improvviso il rumore di uno sciacquano squarciò il silenzio.
Si voltò lentamente verso la porta lì vicina, evidentemente di un bagno che non aveva notato prima, la tensione del momento momentaneamente spezzata. Dalla porta uscì un Digimon che a Kalyn sembrò un dinosauretto poco realistico o un qualche altro strano rettile viola acceso che indossava una pelliccia bianca tigrata di viola e sulla cui testa svettava un corno. Anche se, la cosa che colpì di più Kalyn fu il pezzettino di carta igienica rimasta attaccata ad una delle zampe del nuovo arrivato.
Il Digimon le rivolse subito la parola, rivelandosi essere il legittimo proprietario della coperta e dopo un momento in cui la ragazza temette di dover restituire la coperta il Digimon le permise di tenerla momentaneamente finché non fosse arrivato l'aiutante che aspettava, probabilmente intenerito dai piccoli Digimon che cercavano calore sotto la coperta con lei.
«Sì fa davvero freddissimo! Grazie mille per la coperta, è davvero calda.» gli rispose entusiasta Feather, facendo spuntare anche un occhietto ambra da sotto la coperta per poter vedere in faccia il loro benefattore misterioso.
«Sì davvero, grazie infinite, e scusa se l'abbiamo usata senza permesso.» aggiunse la ragazza, ma la sua mente era da un'altra parte.
Anche quel Digimon aveva bisogno d'aiuto? E aspettava qualcuno che venisse da fuori la Landa Gelata, dato che stava aspettando in stazione.
O ci sono molti più digimon che hanno bisogno d'aiuto in questo posto di quanto pensassi oppure...
«Scusa se mi sbaglio ma, siamo venuti qui dalla Digi Città per aiutare Psychemon a ritrovare il suo ciondolo, sei tu per caso?» chiese mostrando il bigliettino preso dalla bacheca delle missioni.

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Kalyn

Kalyn non poteva credere alla fortuna che, finalmente, stava girando dalla loro parte.
Il Digimon che avevano di fronte era veramente Psychemon!
Trovarlo è stato più facile del previsto pensò soddisfatta per la prima volta da quando aveva messo piede sul treno per raggiungere quella landa di neve e ghiaccio per cui non erano affatto preparati, cosa che notò anche Psychemon.
«Esatto, siamo proprio venuti ad aiutarti, ma ci siamo lasciati prendere un po' troppo dall'entusiasmo e non ci siamo proprio...preparati a dovere.» rispose al commento con un sorriso imbarazzato «E' colpa mia che sono arrivata da poco a Digiworld e sto ancora cercando di capire come funziona tutto quanto...»
Il Digimon rettile li invitò allora a seguirlo e una volta fuori dalla stazione la ragazza poté ammirare meglio il paesaggio.
Per prima cosa le si parò davanti il lago ghiacciato che aveva intravisto prima, ma ora l'occhio le cadde anche su di una costruzione lì vicino chiamata "Taverna Winter" che a giudicare dalle scritte aggiuntive era una tavola calda che vendeva anche slittini.
Uno slittino non sarebbe male...ma come lo trainiamo?
Il Digimon rettile riportò l'attenzione della Digiprescelta sul lago e soprattutto al villaggio dall'altro lato, mettendola anche al corrente di come aveva pensato di raggiungerlo.
Effettivamente attraversare il lago a piedi era allentate, dato che avrebbe probabilmente accorciato il tragitto, ma era anche un rischio. Kalyn non aveva di certo attrezzatura che le avrebbe impedito di scivolare non appena mossi i primi passi sul ghiaccio e non poteva di certo rischiare di schiantarsi con i quattro piccoli Digimon addosso. Per di più non poteva nemmeno essere certa che il ghiaccio fosse spesso abbastanza in tutto il lago per permetterne l'attraversamento. Per quanto ne poteva sapere al centro del lago il ghiaccio poteva essere sottilissimo e spaccarsi sotto i suoi piedi, facendoli finire tutti nell'acqua ghiacciata.
Rabbrividendo al solo pensiero, fece la sua scelta.
«Penso che girare attorno al lago sia l'idea migliore, non sono molto sicura di riuscire ad attraversarlo senza incidenti.» rispose a Psychemon.

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Kalyn

Kalyn s'incamminò seguendo Psychemon nel sentiero che costeggiava il lago ghiacciato, all'inizio controllando con un piede che la neve lì non si fosse ghiacciata dopo essere stata compressa dal passaggio di altri Digimon prima di loro.
Ascoltò con attenzione lo sfogo della loro guida e la situazione descritta dal Digimon impellicciato non le piacque per niente. Psychemon doveva avventurarsi nel Rintwerlend, quel posto terribile di morte certa stando ai racconti di Zerimon, per dimostrare la sua forza? Perché se no un certo Lycan Garurumon non lo riteneva degno di abitare nel villaggio? E tutta la sua fiducia in sé stesso dipendeva da quel ciondolo perché gli è stato tramandato dai suoi antenati?
La ragazza arricciò il naso, indecisa sul da farsi.
Da una parte non erano affari suoi e forse un suo impicciarsi non sarebbe stato ben accolto. Chi era lei d'altronde per dire a Psychemon cosa fare o non fare? Lei che non ne sapeva niente di Digimon e Digiworld, tanto meno del mondo ghiacciato che era la Landa Gelata. Quanto sarebbe stato inappropriato ficcare il naso ed esprimersi negativamente in cose che potevano far parte per quanto ne sapeva della cultura locale? Lei era solo lì per trovare un ciondolo d'altronde.
D'altra parte però la Digiprescelta sapeva che non si sarebbe sentita bene con sé stessa a lasciare che qualcuno si mettesse in guai potenzialmente mortali solo perché qualcun altro gli ha detto di farlo.
«Beh, siamo qui proprio per darti una mano a ritrovare il tuo ciondolo, son sicura che ce la faremo!» gli rispose, cercando di tirare un po' su di morale il Digimon rettile.
«Però, scusami se sbaglio, ma questo Lycan Garururmon mi sembra un bullo e non dovresti ascoltarlo.» aggiunse, lasciandosi scappare nel suo tono una punta di risentimento alla parola "bullo".
Feather, probabilmente accortosene, fece nuovamente spuntare un occhio color ambra da sotto la coperta e la guardò con un misto di curiosità ed apprensione.
«Cos'è un bullo?» chiese.
«Un bullo...come spiegarlo...» cominciò, cercando il modo migliore per spiegare un concetto come il bullismo che più o meno nel mondo reale già tutti conoscono per una ragione o per l'altra, anche solo vedendolo nei film per ragazzi «Un bullo è qualcuno che ti tratta male perché lo trova divertente o qualcosa del genere, soprattutto se sente che altri lo spalleggiano...insomma, non una brava persona.»
Il Pinamon non sembrava aver afferrato del tutto il concetto, ma lasciò perdere la richiesta di ulteriori spiegazioni ed indirizzò il suo sguardo verso Psychemon.
«Se questo Lycan Garurumon è un bullo Kalyn ha ragione, non dovresti ascoltarlo! Zerimon ha detto Rintwerlend è un posto pericolosissimo, non dovresti andarci solo per far contento Lycan Garurumon!»
Kalyn annuì, soddisfatta che anche il suo partner Digimon la pensasse come lei.

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Kalyn

Ascoltando la spiegazione del Digimon, Kalyn capì che il Villaggio Sottozero dovesse essere una comunità di Digimon in cui la forza era il fulcro della società stessa. Psychemon infatti spiegò che non solo gli abitanti davano molto valore alla forza, ma anche che colui che si dimostrava essere più forte di altri aveva automaticamente ragione nelle dispute e che Lycan Garurumon probabilmente era duro per il bene degli stessi Digimon che comandava, spronandoli ad essere forti.
La ragazza non era particolarmente convinta da questa visione del mondo, ma Psychemon aveva ragione: lei era una forestiera. Non aveva realmente il diritto di mettere becco in faccende che non la riguardavano, che le usanze del luogo le piacessero o meno.
Lei era solo lì per trovare un ciondolo e di certo né lei né i Digimon che portava in braccio avevano la forza necessaria per far valere le proprie ragioni tra quei Digimon.
L'unica cosa che poteva fare effettivamente per aiutare il Digimon rettile impellicciato era trovare per lui il suo ciondolo e sperare che non andasse a cacciarsi eccessivamente nei guai spinto dal resto del villaggio.
«Se lo dici tu...» rispose alla sua guida «Per me ci sono altri modi di dimostrare la "propria forza", che non includono il gettarsi in luoghi pericolosi come Rintwerlend, ma è vero sono una forestiera quindi non mi impiccerò ulteriormente.»
Ormai erano arrivati al Villaggio Sottozero e la Digiprescelta si ritrovò in mezzo ad una specie di villaggio primitivo, con case di legno posizionate in modo disordinato attorno ad una piccola piazza centrale, e alcune di queste case erano decorate con pellicce e ossa probabilmente simbolo della forza di coloro che ci abitavano.
Ma quelle ossa e pellicce...sono forse di altri Digimon? si chiese a disagio. Tutti i Digimon che aveva incontrato fino a quel momento avevano dimostrato di possedere un'intelligenza umana, sapevano parlare ed esprimevano le loro opinioni, il pensiero che esseri del genere potessero finire come ornamenti alle case di altri Digimon loro simili la faceva rabbrividire.
Notò che anche Feather stava osservando da sotto alla coperta le decorazioni senza dir nulla, ma non sapeva cosa gli stesse effettivamente passando per la testa.
Psychemon spiegò che il villaggio era deserto perché erano tutti a caccia (a caccia di altri Digimon forse?) e che era meglio sbrigarsi perché non vedevano di buon occhio i visitatori.
Kalyn ringraziò silenziosamente il cielo di essere arrivata in un momento in cui tutti i Digimon di quel villaggio erano altrove e lasciò che Psychemon la conducesse ad un grosso cumulo di neve da cui qui e lì spuntavano travi di legno e alcuni oggetti di uso quotidiano come piatti e coperte.
Il Digimon indicò quel cumulo di neve e macerie come i resti della sua casa e spiegò che il suo ciondolo era custodito in un bauletto di pelle rossa che doveva essere rimasto sepolto sotto la neve da qualche parte, dato che non era ancora riuscito a trovarlo.
«Bene, è ora di darci da fare!» esclamò la ragazza cercando di motivare sé stessa e la sua squadra. Non era più di tanto sicura di quale fosse la cosa migliore da fare vista la loro tremenda disorganizzazione. Come non avevano portato vestiti pesanti per affrontare il freddo della Landa Gelata, non avevano nemmeno pensato a raccattare una pala per scavare nella neve.
Di una cosa era certa però: non voleva metterci troppo e sfidare la sorte facendosi sorprendere dagli altri abitanti del villaggio di ritorno dalla caccia mentre cercava il ciondolo di Psychemon.
Anche a costo di scavare a mani nude voglio andarmene il più in fretta possibile da qui.
«Cosa facciamo quindi effettivamente?» le chiese a quel punto Feather, guardando curioso prima il mucchio di neve e poi la sua Digiprescelta.
«Beh, potreste provare a vedere se la tattica che abbiamo usato a casa per liberare Zerimon dal muro funziona anche qui. Magari con gli Sparabolle riuscite a levare la neve anche senza una pala. Io nel frattempo controllo tra gli oggetti sparsi qui che già affiorano dalla neve e magari provo a spostare qualche trave...» rispose quest'ultima, osservando le varie cose che spuntavano dalla neve.
«Va bene, proviamo allora!» rispose il Pinamon saltando giù dalla spalla della ragazza e facendo scivolare la coperta a terra. L'aria gelida che la colpì all'improvviso fece rabbrividire la Digiprescelta che si sbrigò a cominciare a raccogliere i piatti a terra e accatastarli lontani dalla zona di scavo, sperando che il movimento e l'attività fisica la scaldasse un pochino, mentre il suo Digimon esclamando "Sparabolle" indirizzava un flusso di bolle in mezzo al cumulo di neve.

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Kalyn

Il freddo era tremendo e anche muovendosi per radunare gli oggetti che affioravano dalla neve Kalyn non riusciva a smettere di tremare.
Altro che Rintwerlend, rischio di diventare un ghiacciolo già al villaggio io... pensò ritrovandosi tra le mani l'ennesimo oggetto al momento inutile, uno sturalavandini.
Nonostante gli scarsi risultati della ragazza, il suo piano però stava parzialmente funzionando dato che la neve colpita direttamente dalle bolle del suo Pinamon si era sciolta, mentre quella attorno si era comunque smossa.
Psychemon, che si era messo anche lui a scavare con i suoi lunghi artigli, distolse l'attenzione della ragazza da un bastone ed un martello appena ritrovati esclamando che riusciva a vedere il comodino su cui era solito poggiare il bauletto di pelle con dentro il ciondolo.
Il comodino faceva capolino da sotto una pesante trave appena riaffiorata dalla neve grazie allo sforzo dei Digimon e la Digiprescelta non pensava di essere davvero in grado di spostare una trave del genere, così afferrò al volo il tagliere col manico che aveva trovato prima dello sturalavandini e usandolo come una sorta di piccola pala si mise anche lei a scavare nella neve alla base della trave.
«Sparabolle!» annunciò nuovamente Feather ed un secondo raggio di bolle colpì una porzione del cumolo di neve vicino a lei.

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Kalyn

Anche i tre piccoletti si unirono a Feather ed i loro sparabolle combinati, più degli sforzi di Kalyn con il tagliere-pala, riuscirono ad aprire un varco nella neve per raggiungere il comodino sotto la trave. Zerimon fu il primo a muoversi e ad infilarsi nel varco, cosa che inizialmente stupì la Digiprescelta.
Vista la sua paura per il luogo in cui si trovavano non si sarebbe aspettata una grande partecipazione da parte del piccolo Digimon, ma evidentemente si sbagliava e l'aveva sottovalutato...o forse voleva solo tornare a casa il prima possibile.
Dopo attimi interminabili in cui la ragazza rimase col fiato sospeso attendendo il ritorno di Zerimon, visti i preoccupanti scricchiolii provenienti dalla trave, alla fine il Digimon palletta verde lanciò un grido di gioia annunciando di aver trovato il bauletto. Subito dopo l'agognato bauletto di pelle rossa fece capolino dal varco nella neve, sospinto da Zerimon, e Psychemon si precipitò ad afferrarlo e ad assicurarsi che dentro ci fosse effettivamente il ciondolo.
Anche Kalyn si mosse ma anziché preoccuparsi dell'oggetto della sua missione si diresse verso Zerimon e sorridendo si preoccupò di togliergli l'eventuale neve che poteva essergli rimasta addosso dopo essere entrato nel varco.
«Ottimo lavoro!» si complimentò con lui sorridendo.
«Già, bravissimo Zerimon!» aggiunse Feather raggiungendo la sua Digiprescelta.
«Siete stati tutti bravi.» concluse la ragazza scompigliando affettuosamente le piume del suo Digimon e rivolgendosi anche a Conomon e Chapmon.
Nonostante il terribile freddo che le era ormai entrato nelle ossa e che cominciava a pensare non avrebbe smesso di sentire per giorni ormai anche tornata a quella che poteva chiamare "casa sua" in quello strano mondo sconosciuto, Kalyn era soddisfatta di essere riuscita a portare a termine con successo la sua prima missione senza intoppi.
Ma il destino, evidentemente, non la pensava allo stesso modo.
Dal nulla sbucò un nuovo Digimon che colpì alle spalle Psychemon con una zampata, facendo sì che perdesse la presa sul ciondolo che cadde nella neve.
La ragazza si girò giusto in tempo per vedere un grosso lupo dalla pelliccia nera a strisce bianche poggiare un'enorme zampa artigliata sul ciondolo appena recuperato.
Alle parole del lupo il piumaggio di Feather si gonfiò dallo sdegno e prima che Kalyn potesse fare qualsiasi cosa per fermarlo, corse a pararsi davanti a Psychemon.
«Quel ciondolo è di Psychemon, l'abbiamo appena recuperato da sotto la neve! Ridaglielo subito...bullo!» gli intimò utilizzando la nuova parola imparata poco prima.
Per quanto potesse essere diventato forte allenandosi nella palestra di Gaomon quella mattina, la Digiprescelta non pensò neanche per un momento che il suo piccolo Digimon piumato avrebbe potuto tener testa ad un bestione simile.
Ad un passo dal panico, i suoi occhi volando da un lato all'altro cercando qualcosa o qualcuno che potesse risolvere quella situazione adocchiarono un secondo Digimon dalle sembianze lupine, anche se quest'ultimo aveva una pelliccia di un bianco tendente all'azzurro screziata di viola ed aveva la fisionomia di un lupo mannaro muscoloso piuttosto che di un normale lupo quadrupede.
«Voi tre, assicuratevi che Feather non faccia pazzie!» istruì ai tre piccoli Digimon prima di scattare in piedi e raggiungere l'altro Digimon.
«Scusami!» esclamò parandosi davanti al licantropo «Puoi darci una mano? Un Digimon ha rubato una cosa e il mio adesso sta attacando briga, puoi fare qualcosa?» provò a spiegare velocemente indicando il piccolo Pinamon che fronteggiava il grosso lupo nero.
Una parte di lei aveva paura che chiedere aiuto a chiunque Digimon di quel villaggio sarebbe stato tempo sprecato, ma d'altronde Psychemon per certi versi sembrava essere diverso dall'idea che la ragazza si era fatta degli abitanti del Villaggio Sottozero. Seppur schiacciato dalla società in cui si trovava, aveva accettato di chiedere aiuto ed era stato gentile fin da subito con loro, chi poteva dire che fosse l'unico?

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Kalyn

Kalyn rimase come imbambolata davanti alla scena surreale che si svolse davanti ai suoi occhi. Il Digimon licantropo, contro ogni logica, aveva dato ragione al lupo nero, Black Garurumon, solo perché quest'ultimo aveva detto che il ciondolo era suo nonostante le proteste di Zerimon.
Tutto ciò non aveva alcun senso, ma Psychemon li aveva avvertiti: chi era ritenuto forte aveva ragione.
E loro non lo erano, non per i canoni di quei Digimon.
Black Garurumon prese il ciondolo e si allontanò e quando i tre piccoli Digimon fecero per inseguirlo Psychemon si parò loro davanti e li fermò allargando le braccia.
Il rettile impellicciato, ormai arreso all'idea di aver perso il suo ciondolo, spiegò nuovamente che Black Garurumon aveva automaticamente ragione per legge in quanto abbastanza forte da superare questa "prova della Rintwerlend" e non c'era niente che loro potessero fare.
Estrasse anche dei soldi, dicendo che erano gli ultimi che gli erano rimasti, come ringraziamento per averlo aiutato.
La ragazza guardò i soldi nella mano di Psychemon ancora con la testa altrove, persa in ricordi di anni prima.
Tutto ciò non era diverso da ciò che aveva vissuto lei in una scuola in cui si era dovuta trasferire per l'ennesima volta seguendo il lavoro dei genitori, dove qualche bullo l'aveva presa di mira ma segnalare la cosa a professori e preside non aveva sortito alcun effetto.
Perché lì "il bullismo non esisteva", o almeno faceva comodo sostenerlo per mantenere una buona immagine di facciata.
Il Villaggio Sottozero non era altro che un villaggio di bulli che mascheravano il loro bullismo come "legge del più forte".
«Quindi è quello un Digimon forte, che ha superato la prova e degno di vivere nel villaggio? Uno che attacca un altro Digimon alle spalle per rubargli un ciondolo?» sbottò all'improvviso Feather, sputando le parole come se stesse sputando dell'amara bile «Per fortuna che Kalyn mi ha trovato nella Città della Rinascita e non sono finito in un posto simile!»
Lo sfogo del suo Digimon strappò la Digiprescelta dai suoi pensieri e ricordi e si girò a guardarlo. Il Pinamon era ormai una palla di piume e rabbia, ben diverso dal Digimon allegro ma a tratti diffidente che aveva conosciuto fino a quel momento.
Le piangeva il cuore a vederlo in quello stato, l'ultima cosa che voleva era che la loro prima missione, missione che aveva scelto lei, finisse in un fallimento.
Cosa faceva lei quando le figure che dovevano aiutarla in caso di difficoltà le voltavano le spalle? Sopportava e appena si presentava l'occasione restituiva pan per focaccia.
Ritrovarsi catapultata senza preavviso in un mondo sconosciuto glielo aveva momentaneamente fatto dimenticare e si limitava a seguire le indicazioni che riceveva. Elecmon le aveva detto che il suo compito era combattere Digiprescelti e Digimon cattivi? Lei aveva accettato, con qualche riserva visto la situazione nuova, ma non c'erano problemi perché si allineava con ciò che lei già riteneva giusto. Ora quei Digimon le dicevano che lì per legge qualsiasi cosa dicesse un "Digimon forte" era giusta, qualsiasi cosa facesse era giusta. Fosse anche attaccare un Digimon alle spalle per sottrargli qualcosa di prezioso.
Come poteva accettarlo? Come poteva annuire e rispettare tradizione una cosa simile?
Ma d'altra parte cosa potevano fare? La sua esperienza con le scazzottate si fermava a quella con altri ragazzini, di certo nulla di paragonabile a fare a botte con un lupo gigante. I Digimon che si portava appresso sapevano sparare flussi di bolle, che per quanto si fossero già dimostrati utili in due occasioni non li vedeva efficaci contro un Digimon come Black Garurumon.
Ma non voleva darsi ancora per vinta.
«Non ci meritiamo ancora i tuoi soldi, Psychemon, non ti abbiamo ancora riportato il ciondolo. Ben che meno ci devi dare tutto quello che hai.» rispose al Digimon impellicciato «Ci deve essere qualcosa che possiamo ancora fare. La prova della Rintwerlend è l'unico modo in cui si dimostra la propria forza al Villaggio? Non c'è altro, anche solo per poter riavere il ciondolo? Una gara magari?»

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