Digimon Evolution - FanFiction

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    Non ho mai veramente voluto questa sedia. Desideravo che una parte di me sapesse che cosa volesse rappresentare, ma ho sempre odiato il suo peso

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    Personaggi



    Rai Thidda


    ay0idj


    Rai è un ragazzo di 16 anni. È un ragazzo parecchio socievole e, a volte, stupido. Iper-attivo fin dalla nascita e all'interno della sua scuola capitano del club di Atletica leggera. Il suo carattere è molte volte in contraddizione, in quanto, anche essendo sempre attivo, non riesce a smettere di mangiare, e soprattutto, a non aiutare l'altro. Il suo carattere lo spinge sempre ad essere dolce e a fermarsi se qualcuno necessita del suo aiuto, infatti, a scuola è parecchio popolare, soprattutto fra le ragazze, che amano di lui, oltre al suo carattere, anche il suo aspetto fisico e la sua determinazione a portare a termine ogni promessa e ogni obbiettivo che si è prefissato.
    Frequenta la scuola Nagashima

    Digimon:




    Aruka Luscin



    Aruka è una ragazza di 17 anni. È una ragazzina che crede già di essere una donna, a causa della sua spiccata superbia. Molto vanitosa ed egoista, pensa sempre a se in ogni cosa che fa e non riesce a non criticare. Grazie alla sua bellezza, si riesce a procurare favori di altri ragazzi all'interno della società, e successivamente, gli infrangerà il cuore a prescindere. Ovviamente, grazie al suo carattere, ha imparato a gestire più situazioni critiche contemporaneamente, il che ha fatto di lei una perfetta stratega, ragiona sempre prima di fare qualsiasi cosa e le conseguenze che possono esserci dopo determinate azioni.
    Frequenta la scuola Italico del Belvedere

    Digimon:




    Tiz Ayuron



    Tiz è un ragazzo di 16 anni. È un ragazzo parecchio perverso e nei suoi pensieri, nella amggior parte dei casi, ci sono pensieri sconci, anche se delle volte lo fa inconsciamente. Non usa molto l'intelligenza al contrario dei suoi compagni, ma agisce più d'istinto, la cosa straordinaria è che molte volte riesce a tirare fuori dai guai molte persone, anche se appena vede che il pericolo è più grande di quel che possa gestire, scappa con la coda fra le gambe, ma in fondo è un bravo ragazzo
    Frequenta la scuola Nagashima

    Digimon:




    Nakara Wuakada



    Nakara è una ragazza di 15 anni. È una ragazza parecchio pigra non si muove se non necessario, anche se ama lo sport del nuoto (Che soprattutto pratica). Non ama parlare di se, e non ama far parlare di se, infatti, tende sempre a volersi mettere in secondo piano per non finire in situazioni che non le riguardano. A causa della mancanza di una figura materna, tende a fare il "maschiaccio", infatti ama vestire molto largo e se i metodi rozzi sono la via più breve per tornare a casa a riposare, la sfrutta volentieri. A scuola è sempre nell'anonimato, infatti, molte volte anche i compagni si dimenticano di lei non includendola nelle attività che fanno, questo per dormire e riposarsi sempre di più.
    Frequenta la scuola Hawk

    Digimon:




    Zein Kuyamura



    Zabato è un ragazzo di 18 anni. È un ragazzo molto scaltro e intelligente e riesce sempre a trovare soluzione a tutti i suoi problemi, e a quelli degli altri, ovviamente se pagato. Negli anni ha sviluppato un tale attaccamento ai soldi, che pare inumano, ma forse è anche colpa della famiglia, dato che ssendo molto ricca, glil'ha inculcata fin dalla più tenera età. Non ama stringere rapporti di amicizia con tante persone, la sua cerchia di amici è eccessivamente ristretta, e non ama parlare con chi reputa troppo debole o stupido. Oltre all'intelligenza, ha anche una grossa forza fisica, sviluppata grazie a vari arti marziali, è reputato uno dei ragazzi più promettenti dell'intero Giappone
    Frequenta la scuola Italico del Belvedere

    Digimon:




    Kama Yunha



    Kama è una ragazza di 15 anni. È la tipica ragazzina chiusa, che preferisce lo studio ai divertimenti, questo per dare soddisfazioni ai suoi genitori, infatti, lo fa più per loro che per lei. È una ragazzina molto pura, non cede mai alle varie tentazioni e odia il mondo in cui vive, a causa di tutta la sporcizia e del marcio (sia in senso reale sia inteso come persone marcie). Molto ingenua e non troppo perspicace, utilizza il suo sapere enciclopedico per aiutare i vari "geni" che fanno parte della sua corte reale. Molti ragazzi le fanno la corte (gioco di parole, wow), tuttavia, non riesce a mettersi al proprio agio con le persone del sesso opposto.
    Frequenta la scuola Italico del Belvedere

    Digimon:




    Trama


    In aggiornamento...

    Capitoli


    Prologo
    Capitolo 1: Rai Thidda
    Capitolo 2: Swertmon
    Capitolo 3: Neemon
    Capitolo 4 (Settembre)

    DISCLAIMER


    Quest'opera non è stata realizzata ASSOLUTAMENTE con l'intento di far vedere le conoscenze del brand dei digimon da parte dell'autore, anzi, molte delle linee di Digievoluzione, gruppi di Digiworld ecc. Seguono una logica propria dell'autore o del digidex creato da DIGIMON BATTLE EVOLUTION GDR, questo per incentivare la creatività del autore e per aggiungere quel pizzico di suspance in più, dato che se fosse tutto fedele, sarebbe tutto già bello che ovvio. Ogni riferimento a fatti, luoghi, persone, animali, oggetti, molecole, atomi, neutroni, elettroni, protoni è puramente casuale. Ogni immagine ecc. dei vari Digimon sono proprietà di Akiyoshi Hongo e della Toei Animation. L'opera è stata creata da xRatchet, con materiali creati su siti di creazioni avatar e con materiali presi da Digimon Battle Evolution GDR, la copia parziale e/o completa sarà punita con la mia ira funesta (giuro che a strapparvi gli zebedei).

    Se ti è piaciuto il capitolo e/o in generale il mio operato e vuoi lasciare un commento, per favore clicca qui. Questo è per rendere il topic più ordinato, per un forum più pulito



    Edited by xRatchet - 4/9/2016, 15:39
     
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    Aggiornati i primi due personaggi :sisi:

     
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    Non c'è scritto il nome del digiuovo :C
     
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    CITAZIONE (S i r i u s @ 9/6/2016, 15:11)


    Non c'è scritto il nome del digiuovo :C

    Ovvio u.u è un digiuovo nuovo, quindi non si può dire :sese:
     
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    PROLOGO



    Giappone,Tokyo - Anno 1997

    La concezione di "spazio digitale" fu completamente rivisitata grazie alle opere di studio e di ricerca dell'ingegnere Shouta Kuyamura, infatti egli scoprì che esiste una sorta di mondo parallelo e che quest'ultimo è abitato da delle strambe creature chiamate "Digimon". Essi avevano caratteri essenzialmente pacifici, tuttavia nelle nature di alcuni di loro si palesavano o si nascondevano segni di aggressività, proprio alla luce di queste scoperte Shouta Kuyamura decise di concentrare tutta la sua vita allo studio, alla ricerca e alla comprensione di queste creature e del loro mondo che è, per l'appunto, "Digiworld".
    Kuyamura dopo svariati tentativi e mesi di studi, riuscì a stabilire un primo, seppur instabile e fortuito, contatto con un Digimon chiamato "Chibomon". Da questo l'ingegnere capì che avrebbe potuto essere possibile creare una sorta di porta dimensionale per raggiungere i Digimon nel loro luogo e viceversa, facendo ciò il Giappone, ma anche lo stesso mondo intero, avrebbe potuto giovare di una crescita esponenziale in qualsiasi settore, con la collaborazione di Digimon ed umani nulla sarebbe stato più impossibile.

    Roma, Italia – Anno 1999

    In Italia, presso la "Conferenza per le Nuove Tecnologie e per lo Sviluppo Umano" venne annunciata la scoperta e gli enormi passi avanti fatti da Shouta durante quei due anni.
    Shouta non si limitò solo a stabilire uno sterile contatto, ma ormai riusciva a parlare con Chibomon ogni giorno grazie allo sfruttamento di qualche marchingegno di natura sconosciuta, senza che le loro "chat" venissero interrotte da ogni sorta di problema, inoltre, grazie allo stesso digimon, egli poté conoscere altri suoi simili e scoprire così il fenomeno della "digievoluzione". Le creature non rimanevano statiche nelle loro forme, anzi, essi crescevano e raggiungevano altre forme diventando così molto più potenti, in modo tale da potersi adattare alle varie esigenze che la sopravvivenza richiedeva.
    La proposta alla conferenza fu quella di un finanziamento per poter creare un portale dimensionale per aversi un vero e proprio contatto fisico fra umani e creature digitali. La scoperta dell'ingegnere nipponico riscontrò un fenomenale successo, tanto che gli imprenditori fecero a gara a chi offriva di più, uno si distinse fra tutti:”Rossi Marco”. Egli non era altro che un piccolo imprenditore, ma segretamente aveva vinto delle grosse somme in delle scommesse e voleva investirle in delle idee che avrebbero potuto garantirgli un futuro da miliardario assieme al suo possibile socio. Kuyamura lo notò subito, aveva uno sguardo deciso e determinato come pochi ma, anche se giovane e alquanto sbarbatello, voleva già mettersi in gioco. I suoi occhi erano accessi come quelli di pochi e aveva un volto totalmente innocente, uguale a quella di una pecorella che si ritrovava in un branco di lupi. Era totalmente innocuo e indifeso e francamente nemmeno lui si aspettava quel determinante e singolo gesto del nipponico. Egli prese il microfono e urlò:"You, You with the black hair color, come here, please come here!". Marco rimase per degli istanti alquanto incredulo, ma nella insistenza nel chiamare colui con i capelli neri egli si convinse piano piano che l'innovatore avesse scelto proprio lui. Non aveva altro che 24 anni e una laurea in economia appena presa, egli prese coraggio, anche se il suo sguardo era forte e deciso, il suo corpo reagiva veramente diversamente, non sapeva nemmeno lui cosa effettivamente stesse accadendo. Si fece spazio fra tutto quel miasma di persone che urlavano prezzi inumani "Ti offro 100 milioni, io 200, io invece 500". Salì sul palco dove Kuyamura era alzato, come se fosse il boss finale di un videogioco, lo guardò dritto negli occhi e chiese:"Have you called me?". L'ingegnere sorrise e gli strinse la mano, non si capivano bene i suoi gesti, d'altronde Rossi non aveva fatto altro che puntare tutta la sua vincita che comparata alle altre cifre sembrava fin troppo esigua, infatti egli non fece altro che proporre 15 milioni di dollari.
    Era ormai quasi passato un anno dalla conferenza e Marco Rossi e Shouta Kuyamura avevano iniziato a lavorare come soci già da un bel un po' , erano veramente una squadra affiatatissima, si capivano al volo e quella che pareva una somma esigua nel giro di pochi mesi riuscì a finanziare una ricerca titanica, i due sapevano quello che volevano, sapevano quale fosse il loro obbiettivo ed ormai non potevano più tornare indietro.

    Giappone, Tokyo – Anno 2002

    Sono passati tre anni dalla conferenza che segnò quella collaborazione a dir poco secolare. Grazie agli investimenti, dai 15 milioni di partenza si riuscì ad arrivare fino ai 700/800 milioni di dollari, il team di ricercatori era sempre impegnato a dialogare con i digimon e a segnare sempre qualcosa di nuovo, ma non si riusciva in nessun modo a trovare un modo per aprire il varco che tanto era agognato dall'ingegnere.
    Era sicuramente un venerdì, più precisamente il 22 novembre alle ore 23:00, ormai il centro di ricerca era vuoto e restava solo il capo ricercatore, per l'appunto Shouta Kuyamura. Stava lavorando da tempo ad un aggeggio, molto simile ad una capsula super gigante, all'interno di essa vi erano miliardi di luci e pulsanti di ogni genere e forma. Pioveva veramente molto forte, i tuoni non smettevano di rimbombare, era quella classica serata in cui bisognava rinchiudersi in casa e andare a dormire molto presto per svegliarsi pieni di energie il giorno dopo. Quasi per fortuna, per destino o quel che sia, la macchina riuscì a collegarsi con il mondo digitale, incominciò a brillare sempre più intensamente, fino a fare una luce talmente intesa da far sembrare mezzogiorno. D'improvviso la capsula scomparve e con lei anche Shouta Kuyamura che si ritrovò in una sorta di villaggio in miniatura, circondato da quelli che erano, almeno fino ad allora, i suoi amici virtuali. Era circondato da Chibomon e da Demi Veemon, i digimon con cui era stato in contatto solo in modo indiretto, adesso erano lì, davanti ai suoi occhi. Era incredulo e con lui anche i digimon, ma come si era teletrasportato fino a lì? Come era possibile che in un attimo, senza una spiegazione logica, era nel mondo digitale? Quei pensieri erano come dei martelli che battevano su delle incudini incessantemente, fino a che una piccola creatura disse:
    "Tu... Tu sei Shouta Kuyamura, giusto?"
    "S..Sì!" rispose quasi impaurito, la sua bocca era evidentemente impastata, non sapeva se saltare dalla gioia o piangere come un bimbo per la disperazione
    "Come sei arrivato qui?" chiese comprensibilmente spaesato un Chibomon
    "Non lo so, fino ad un secondo fa ero nel mio studio a cercare un contatto fisico con voi e tutto ad un tratto eccomi qui nel vostro villaggio, giuro non so come sia potuto accadere, scusatemi se ho distrutto qualcosa non volevo [...]" Kuyamura continuò a parlare incessantemente, era come un ragazzino che usciva per la sua prima volta con una ragazzina, evidentemente imbarazzato ma con l'intenzione di dover piacere per forza, insomma, era un vero e proprio treno in piena corsa
    "Calmati Shouta, adesso come torni a casa?" chiese evidentemente la creatura che più lo conosceva, in quanto lo chiamò addirittura per nome
    Quella domanda zittì tutti, compreso l'ingegnere, perché effettivamente adesso come sarebbe tornato a casa? Come avrebbe potuto riabbracciare i suoi collaboratori e dirgli che ce l'aveva fatta, era riuscito a raggiungere il mondo digitale, ma come?
    I pensieri dell'umano furono interrotti da una chiamata, il nome sul telefono era quello di Marco
    "Pronto?" rispose tremando Kuyamura
    "Sho, non ci credo sei nel mondo digitale! I nostri monitor che segnavano il punto del villaggio dei Chibomon, adesso c'è anche il tuo segnalino!" urlò eccitato il suo collega
    "Il problema è che non so come tornare, è stato tutto così fortuito, veramente non riesco a capire cosa diavolo sia successo..." si rattristì l'altro
    "Rilassati, dopo quel fascio di luce dall'ufficio il nostro team sta già lavorando per trovare un modo per riportarti indietro! Tieni duro amico mio!" concluse Marco staccando poi la chiamata
    "Posso farvi una domanda?" chiese poi Kuyamura ai Chibomon, dopo un lungo sospiro
    "Dicci tutto!" rispose eccitato uno di loro
    "Come abbiamo fatto a parlare per tutto questo tempo, se non avete nessun dispositivo di chat? Cioè i nostri erano molto antiquati, riuscivo a stento a mandare dei segnali" chiese Shouta
    "è molto semplice!" esordì una voce misteriosa "Questo mondo è un complesso di dati, la maggior parte di ciò che vedi è costituito da dati informatici generati da reti di qualsiasi tipo" spiegò palesandosi quella che sembrò essere una digievoluzione di Demi Veemon
    Quella fornita era una spiegazione abbastanza logica, ma come si era generato quel mondo? Questo nessuno lo sapeva, man mano che il tempo passava, i misteri si infittivano e il mondo circostante pareva sempre meno chiaro.

    Giappone, Tokyo – Anno 2005

    Furono tre anni veramente frustranti quelli di Kuyamura, disperso in un modo che poco conosceva riusciva a mantenere solo un mero contatto con i suoi collaboratori, ma finalmente si riuscì a scovare la chiave di volta delle ricerche, non bastava il solo lavorio di una parte per aprire una porta dimensionale, ma doveva esservi coesione, collaborazione da entrambe le parti. Era come se ci fossero due sponde infinitamente troppo lontane e che queste avessero rispettivamente dei muri, oltre i quali vi era il nulla e quindi bisognava costruirvi un ponte, certo una parte poteva rompere i propri muri e costruirvi un ponte, ma senza la collaborazione dell'altra parte sarebbe stato impossibile o comunque fin troppo poco probabile.
    L'arrivo di Kuyamura trasformò il tranquillo villaggio di Chibomon, in un posto pieno di Digimon che, chi più chi meno, erano incuriositi dal conoscere gli umani e di visitare quello che era un mondo parallelo.
    Nel Giugno del 2005 finalmente i lavori che durarono per ben 3 anni si conclusero e alle 11:00 si aprì il primo varco Digiworld-Terra. Il volto dell'ingegnere era colmo di gioia, tutti gli sforzi fatti, soprattutto da lui, nell'arco di quasi 7 anni dove aveva lavorato giorno e notte, riducendo il tempo per i pasti, per il sonno e per tutte quelle attività extra-lavorative. Non vedeva la sua famiglia da fin troppo tempo, non ricordava nemmeno se avesse effettivamente una famiglia. Ma il risultato era lì, davanti ai suoi occhi increduli che a momenti stavano per uscire dalle orbite.
    "Allora che ne dici di farmi visitare il tuo mondo?" Disse Chibomon
    "S...Sì!" Rispose ancora incredulo Shouta
    I due si avvicinarono al portale e dopo pochi secondi furono risucchiati, seguirono alcuni istanti di buio più totale e poi i due si ritrovarono nel mondo reale, nell'ufficio dell'umano. Appena arrivarono tutti i ricercatori rimasero impietriti, Kuyamura era vivo e vegeto, nonostante la evidente poca cura, egli era ritornato a casa. Il silenzio fu spezzato da Marco che fece partire quasi 5 minuti incessanti di applausi. Gli scienziati era veramente euforici, non riuscivano a trattenere la gioia, c'era addirittura chi si denudò per la contentezza o chi si defecò nei pantaloni per lo stupore.
    "Ragazzi fermi, stop!" urlò Marco "Devo dire che nel corso del tempo abbiamo svolto un lavoro veramente colossale, cioè abbiamo messo in contatto due mondi che fino a 7 anni fa potevamo solo immaginare. Adesso è tutto reale, la nostra gioia,i nostri risultati, tutto questo, quello che stiamo vivendo ora è tutto merito di un solo uomo:Shouta Kuyamura!" continuò eccitato Marco
    Anche se non lo voleva dare a vedere nemmeno lui riusciva a tenere dentro tutte quelle emozioni, erano stati anni veramente distruttivi, soprattutto per lui che si dovette adattare ad un ambiente così diverso dal suo nell'arco di un troppo breve periodo di tempo.
    "Quindi questi sarebbero gli umani?" esclamò stupito Chibomon
    "Esatto! Questi sono i miei collaboratori, ma lì fuori ci sono altri miliardi di persone che credono nel nostro progetto e aspettano di visitare Digiworld" spiegò Shouta
    "Siete veramente molto divertenti" disse ridendo il digimon "Secondo me gli altri digimon vorranno conoscere queste strambe creature, ci sarà da divertirsi molto!" continuò entusiasta il digimon

    Mondo Digitale – Anno 2015

    Sono passati dieci anni dalla creazione dei varchi che portavano al mondo digitale, le visite degli umani nel mondo dei Digimon si fecero sempre più frequenti. Si creò un rapporto di armonia e cooperazione, oramai quasi tutti avevano un proprio digimon, essenzialmente solo per compagnia. I digimon più buoni riuscivano ad riempire le giornate di coloro che erano più soli o di coloro che erano meno fortunati, comunque molto presto i digimon incominciarono ad essere utilizzati anche per lottare, tuttavia, la stra-grande maggioranza lo faceva per sport, come poteva essere ad esempio la boxe o il Taekwondo, per infiammare i propri spiriti del più puro agonismo. Il clima nel mondo era veramente cambiato, tutto era diventato più facile, ogni persona era più felice, tuttavia lo stesso non si poteva dire del mondo digitale, una sorta di faccia della stessa medaglia.
    Inspiegabilmente si generò una sorta di digimon oscuro, dannatamente potente e nel corso di pochi mesi distrusse e mise in fuga la maggior parte di Digimon e umani. Questa creatura nota come "Ningenmon" era stata narrata nelle leggende più antiche dei mostri digitali e nessuno sapeva come batterlo. Si narrava di "prescelti" che avrebbero potuto sconfiggerlo, tuttavia non si palesò nessuna entità in grado di sconfiggere il potentissimo Digimon.
    Infine, ad evitare che Digiworld collassasse su se stesso, intervennero i 13 Royal Knights, dei Digimon estremamente potenti che avrebbero dovuto preservare la pace all'interno del loro mondo. Questi ingaggiarono un violentissimo scontro contro Ningenmon e nonostante la evidente superiorità numerica, il digimon malvagio riuscì a farne fuori la maggior parte. Grazie ad "Imperialdramon", fondatore di questo ordine, si riuscì a rinchiudere la mostruosa creatura all'interno di un digiuovo nero come la pece, consapevoli che quella pace sarebbe durata ben poco.

    Mondo – Anno 2023

    Nonostante tutti gli avvenimenti precedenti, Digimon e Umani sembrano collaborare anche se in termini più precari. L'arrivo di Ningenmon ha scosso molti digimon ed a spinto parte di essi a rifugiarsi in loro stessi e a limitare i rapporti con gli umani, mentre la maggior parte sembra continuar ad amare gli umani e conviverci amabilmente, infine, una fetta di creature digitali restava a vivere imperterrita nel "Digiworld" secondo le regole della natura e del più forte.
    Nel 2017 Shouta Kuyamura, aiutato dal suo fedele compagno Marco Rossi e da Shinji Frost creò uno speciale dispositivo per portare sempre con se il proprio compagno digitale e quindi rimanere sempre con lui. Inoltre furono creati dei tornei appositi che nel 2020 furono portati a livello mondiale con il primo "World Tamer Championship". Il dispositivo permetteva di smaterializzare il digimon e di portarlo all'interno di un "Digivice" che permetteva di portarlo con sé ed all'occorrenza rimaterializzarlo. Coloro che addestravano e che addestrano tutt'ora i Digimon si chiamano "Tamer". Costoro non solo addestrano il loro mostro digitale, ma ci combattono, ci soffrono, ci gioiscono ed è proprio questa l'essenza della parola.
    Nell'anno 2023 viene stilata una classifica giapponese dei migliori Tamer

    1. Kuyamura Zein – 570 pt. - Team Znais
    2. Frost Shoun – 568 pt. - Team Blaze
    3. Nakano Shawna – 560 pt. - Team Blaze
    4. Thidda Rai – 550 pt. - Team Cyber
    5. Ko Jhiiro – 539 pt. - Team Znais



    Nel frattempo nel mondo Digitale si sentono i primi scricchioli dell'uovo oscuro e si vedono apparire sulla scena diverse gilde e confraternite che vogliono risvegliare Ningenmon e far nascere un nuovo mondo.

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    Capitolo 1:Rai Thidda



    Giappone – 2023

    “Mancano veramente pochissime settimane all’attesissimo giorno! Il giorno in cui i tamer di tutto il Giappone si affronteranno nel “Japan Tamer Championship”!
    I favoriti quest’anno sono sicuramente Kuyamura Zein e Frost Shoun, rispettivamente primo e secondo nella classifica giapponese, c’è comunque da dire che nelle manifestazioni precedenti quello che più si è distinto è stato Thidda Rai con il suo Swertmon. Sarà sicuramente un torneo equilibratissimo, ma dovremo aspettare questa sera per fare dei pronostici più sicuri, quindi non perdete l’evento pre-nazionale e cioè il “Kyoto Digimon Festival”.
    A voi in studio!”
    Ormai tutti i mezzi di telecomunicazione non facevano altro che parlare del torneo nazionale di Digimon, era sicuramente un evento molto importante, d’altronde chi saliva sui primi tre gradini del podio si assicurava un accesso diretto ai campionati continentali. I tamer di tutta la nazione avevano sentimenti contrastanti, vi erano persone totalmente tranquille e che aspettavano il giorno preparandosi al meglio, mentre altri che non vedevano l’ora di cominciare e non riuscivano a stare nella pelle. La testimonianza dell’importanza dell’evento era sicuramente il “permesso Studenti-Tamer” elargito, per l’appunto, agli studenti partecipanti al torneo per saltare qualche giorno di scuola per prepararsi alla competizione e non avere distrazioni.
    Nessuno si rendeva conto che la maggior parte di loro erano poco più che ragazzini, gli eventi venivano tenuti in vita grazie alla massiccia quantità di soldi che guadagnavano le aziende che facevano da sponsor all’evento, le campagne pubblicitarie erano pressoché massicce: giornali, volantini, video su YouTube, libri sui precedenti vincitori, guiness da battere, insomma i partecipanti erano messi veramente tanto sottopressione che era veramente difficile mantenere la concentrazione e la tranquillità. Ovviamente questo lo era per i meno esperti, ma i Tamer di alta classifica riuscivano a tenere tutto sotto controllo, tranne uno: “Rai Thidda”, colui che nel giro di un anno riuscì a scalare la classifica sino al quarto posto a meno venti punti dal primo. La vittoria al “Kyoto Digimon Festival” e al campionato giapponese gli avrebbe garantito non solo l’accesso al campionato continentale, ma anche a tanti altri vantaggi in più, ad esempio spazi privati d’allenamento, insegnanti privati affinché lo studio non andasse a scontrarsi con la preparazione agli eventi. Insomma, chi aveva talento, come quasi per qualunque cosa, poteva veramente pensare di vivere combattendo al fianco dei Digimon. Ed era proprio questo l’obbiettivo di Rai Thidda.

    Giappone, Kyoto – 2023

    Quel giorno era una mattinata veramente soleggiata, mancava esattamente un mese alla fine della scuole e gli studenti si sforzavano per fare un “rush finale” al fine di essere promossi alla classe successiva. Coloro che erano più stressati, tolti gli studenti che stavano preparando gli esami finali e i tamer, erano sicuramente i così detti “studenti a rischio”, cioè coloro a cui degli studi non importava più di tanto, ma che anzi, facevano il minimo indispensabile per passare all’anno successivo. Ogni anno si facevano sempre la stessa promessa: ”Giuro che da quest’anno comincio a studiare”, promessa che puntualmente veniva rotta dopo nemmeno due giorni dall’inizio delle lezioni. Ma i giovani sono così, segregarli in casa per fare qualcosa che non gli piace è come sottoporli a tortura, se non peggio…
    Il sole batteva inaspettatamente forte quel giorno, eppure era solo Maggio, le giornate erano sì calde ma non potevano essere così afose come ad esempio accadeva ad Agosto. Era sicuramente un martedì, ma non un martedì qualsiasi, uno importante. Perché? Era il giorno del “Kyoto Digimon Festival” l’ultimo torneo prima di quello nazionale, esattamente il secondo per importanza. Era l’ultima occasione per ottenere un pass per l’agognato torneo, ovviamente non tutti potevano partecipare, ma solo coloro che erano nella top 50 della classifica nazionale. In cima, come è ovvio, c’erano i Tamer più forti e con più esperienza, mentre più in basso c’erano per lo più o neofiti fortunati o veterani ormai rassegnati al non avere sucecsso. Ogni torneo aveva un proprio peso e un proprio punteggio, i più importanti (ovviamente) valevano di più e avevano un grande peso anche sotto un punto di vista continentale, o addirittura mondiale, mentre altri valevano esclusivamente sul suolo nazionale.
    Come da copione, già di mattina presto la città si attivò, persone che correvano per tutta la città per arrivare in tempo al lavoro, studenti che si alzavano presto per non arrivare tardi a scuola, doveva funzionare tutto alla perfezione e il ritardo non era contemplato, soprattutto nel Sol Levante, dove tutto doveva essere al posto giusto al momento giusto, altrimenti il sistema poteva cadere.
    Uno degli alberghi più famosi di sempre “Hotel Piximon” ospitava per quel giorno molti tamer e nella hall c’era un insolito silenzio.
    L’albergo era gestito da “Marine Angemon” assieme ai suoi collaboratori Piximon e Guardomon, ovviamente ampiamente aiutati da umani, come nelle maggior parte delle attività nel mondo. La Hall era fra le più belle di tutto il mondo, vi erano diversi lampadari che emanavano una luce molto forte ma al tempo stesso molto rilassante per gli occhi, gli interni erano di colore rosso scuro ed era possibile trovare dei comodissimi divani, quando ci si sedeva si rischiava di affondare tanto dalla morbidezza di questi, spesso sopra vi erano dei cuscini di diversa forma di colore oro.
    I clienti per andare a mangiare avevano diverse scelte, potevano recarsi un po’ più in fondo della reception e trovare la cucina all’interno dell’albergo, oppure potevano recarsi nei vari ristoranti annessi alla catena “Hotel Piximon”, il conto era a parte e di solito molto, molto salato.
    Poi vi erano diversi piani dove, ovviamente, vi erano collocate le stanze che si dividevano in “Standard”, “Lusso” e “Imperiale” a seconda delle proprie esigenze e del proprio portafogli.
    Le standard erano ampie e si entrava direttamente nella stanza da letto, ovviamente all’interno della stanza vi era la toilette, con doccia e tazza per i propri bisogni. Erano solitamente di colore bianco, avevano una illuminazione sufficiente e una sola finestra che, almeno di solito, non aveva nemmeno una bella vista. Il loro costo era solitamente basso
    Le lusso erano molto più ampie e spaziose, in cui vi erano due bagni e due stanze da letto con ben 2 letti a castello. Non vi era solo una finestra, ma anche un balcone che affacciava verso l’esterno dove vi era la piscina dell’albergo. Di solito le camere erano anche dotate di lavatrice, di una tv HD e di altri vari confort di altro genere. Le camere erano di solito di colore blu e la illuminazione non era dato da lampadari ma da qualche strano aggeggio che assicura una grande illuminazione. Il loro costo era più alto rispetto alle standard, ma comunque nella media.
    Le imperiali erano assimilabili a delle vere e proprie case, tre camere da letto con 3 letti a castello e uno matrimoniale, 4 bagni, una cucina e due balconi con una vista fantastica. Inoltre vi erano vasche idromassaggio veramente gigantesche ed erano dotate anche di un seminterrato dove vi era una piscina interna. Il loro costo era elevatissimo, circa un anno di stipendio di un normale operaio.
    Vi era una regola fondamentale in quell’edificio e cioè quello del silenzio. Gli ospiti erano tenuti a non fare parecchio chiasso, ovviamente nella hall vi era molta tolleranza, ma nei corridoi, nei piani dove vi erano collocate le stanze e nelle stanze stesse non si poteva fare troppo baccano, era una regola di buona convivenza. Solo una stanza, per tre giorni circa, non aveva rispettato questa regola. Era la stanza “L-4618” rispettivamente la camera di un tamer. Durante questo arco di tempo erano state mandate varie lamentele alla reception, perché il chiasso cominciava di mattina tardi e finiva la sera dopo che era scattata la mezzanotte. La L-4618 era la camera di un certo “Rai Thidda” e del suo Digimon “Swertmon”.
    “Com’è possibile che hai perso il tuo guanto?” urlò disperata una voce umana
    “L’ho perso! Mi sono svegliato e non lo avevo più. Cosa vuoi da me?” rispose irritata un’altra voce più assimilabile a quella di un qualche essere all’interno di un’armatura o qualcosa del genere
    “Voglio che non è possibile perdere un guanto! Perché devi andare a dormire con i guanti? Sai ci sono qualcosa chiamate coperte, a questo punto domani vado a dormire vestito, tanto che differenza c’è?” polemizzò la voce umana
    “Calmati, lo troveremo. Sei troppo ansioso!” Replicò la voce dentro l’armatura.
    Dopo quel diverbio verbale, uscì disperata una figura, era abbastanza bassa, non raggiungeva nemmeno il metro e dieci, era abbastanza snello e indossava un’armatura interamente blu, con in dosso quello che sembrava essere una maschera da Kendo. Dietro di lui spuntavano due lance ed un corno, inoltre aveva delle zampe rosse che ricordavano molto quelle di un animale. Oltre alle lance, dietro di lui vi era una coda di media lunghezza anch’essa rossa. Infine indossava un solo guanto rosso e blu non molto rovinato, mentre quell’altra mano cercava di tenerla il più nascosta possibile. Era sicuramente un Digimon quello che stava litigando con l’umano, molto probabilmente il suo tamer.
    Egli era ancora nella stanza che stava mettendo a soqquadro per trovare il guanto del suo digimon, era molto importante per lui, era come se fosse una sorta di porta fortuna, non era un semplice guanto che poteva essere sostituito in qualsiasi momento, ma al suo interno vi era una dedica, anche se non si leggeva molto bene. L’umano era un ragazzo sui 16/17 anni, aveva i capelli di un biondo molto particolare, erano molto chiari e proprio in quel periodo dell’anno lo diventavano ancora di più, facendoli sembrare quasi bianchi. Anche gli occhi erano molto particolari, erano azzurri accessi e sembravano poter essere individuati anche al buio talmente dalla luce che emanavano. Portava molto spesso delle camice nere, con sopra un gilet blu scuro e dorato con un taschino alla destra in cui era custodito un orologio da taschino, era molto vintage come stile, ma probabilmente per lui quell’orologio valeva moltissimo, in quanto non se ne separava mai, nemmeno quando andava a dormire. Stessa cosa si poteva dire di una fascetta, dai colori molto simile a quelli del gilet, sembrava essere un portafortuna, ma nessuno ne era certo, in quanto egli lo custodiva con molta gelosia, come se fosse una mamma col suo cucciolo. Inoltre, al gilet e alla camicia abbinava spesso dei pantaloni molto larghi, il ragazzo diceva per “stare comodo, se no che senso avrebbe vestirsi?”, il colore ricordava molto quello dei suoi occhi. Infine indossava sempre scarpe sportive, per lo più rosse.
    Nella camera era come se fosse entrato un tornado e conseguentemente ci fosse stato un terremoto, letti praticamente sotto sopra, vestiti sparsi ovunque, ante degli armadi aperte, sdraio situate sul balcone all’interno della stanza, insomma un vero e proprio disastro, nemmeno se ci fosse stata una cartina era possibile orientarsi.
    “FINALMENTE L’HO TROVATO!” urlò felicissimo il ragazzo
    “Davvero?” chiese incredulo rientrando il digimon
    “Sì! Era finito dietro la scrivania” disse il ragazzo restituendo il guanto al suo compagno “Adesso siamo pronti per andare all’evento, della stanza si occuperanno gli addetti, anche se ci vorrà una cartina, gli darò un’extra!” continuò poi dispiaciuto
    “Rai, ma come arriviamo all’arena?” chiese la creatura
    “Non saprei Swertmon… Credo che potremo chiedere un passaggio a qualche Taxi, alla fine i soldi non ci mancano, insomma, dalla vittoria nel “Suzuki Digimon Carnival” abbiamo ricavato molti Yen, quindi credo che non avremo troppi problemi.” Spiegò serio Rai “Comunque Swertmon, tu adesso devi trovare più concentrazione possibile, non possiamo permetterci di perdere questi 25 punti, dobbiamo recuperare quei 20 punti dalla vetta, anche se so che parteciperà anche Zein… Sarà molto difficile vincere oggi” aggiunse poi preoccupato
    Il Digimon poi non aggiunse nessuna risposta, dopo le parole di Rai, il carattere caciarone e allegro di Swertmon cambiò di colpo. Nei suoi occhi vi era una grande determinazione e nel giro di pochi secondi riuscì ad acquisire una grande concentrazione. Il biondino, che era evidentemente più alto, lo guardò e accennò ad un sorriso, evidentemente era molto soddisfatto di ciò che stava vedendo. Da lì a poco avrebbe dovuto dare dimostrazione di grande forza.
    Dopo quel breve siparietto i due scesero diverse rampe di scale (si trovavano al secondo piano) e finalmente si ritrovarono nella Hall. Appena misero piede in quel grande spazio tutti si girarono e incominciò una grande mormorio: ”Lui è Rai Thidda, quello che a Suzuki fece una finale di fuoco. Facile vincere quando non c’è nessuno. Un quarto in classifica rubato. Ehi hai preso tu il mio panino?” queste erano le voci che i vari clienti si andavano a scambiare, ovviamente la sua posizione non era da tutti bene accetta, in quanto Rai partecipava alle competizioni da Tamer da nemmeno due anni ed era effettivamente normale che avesse creato attorno a sé un alone di gelosia ed invidia.
    “Tu! Tu vieni qui…” disse Rai indicando un ragazzo che di punto in bianco divenne pallido
    “D…Dim…Dimmi” rispose impaurito
    “Me la prendo con te perché sembri quello più informato, ma la notizia è rivolta a tutti” disse a voce alta Thidda “Se avete qualcosa da dirmi o volete dimostrarmi qualcosa, sono qui. Io quello che ho fatto credo di essermelo meritato se voi siete dietro di me una ragione ci sarà” concluse evidentemente irritato
    Dopo quell’evento la sala rimpiombò nel silenzio più totale, fra gli sguardi increduli e stupiti delle persone, Rai e Swertmon, dopo un’occhiata di intesa, se ne andarono anche con una certa soddisfazione. Quello che sembrava un evento di straordinario coraggio, era divenuto per il ragazzo normale amministrazione, insomma nel tempo si era abituato alla gente che sparlava, era normale invidia. Egli aveva un enorme talento, allevò Swertmon da quando era solo un Punimon e reputava che il percorso che stava compiendo gli era più che dovuto. Non aveva mai imbrogliato, aveva lavorato sodo per arrivare a dove era in quel momento e non c’era ragione per non zittire qualche male lingua.
    I due fecero qualche metro, poi Rai alzò il braccio ed urlò:” TAXI!”. Nel giro di qualche secondo arrivò sfrecciando una “Fiat Multipla” tutta bianca, talmente pulita che sembrava essere uscita da qualche minuto dalla concessionaria. Swertmon era sempre stato interessato alle auto, si interrogava molto spesso sul come era stato possibile creare tali macchine che nel suo mondo erano totalmente assenti.
    I due compari entrarono nella macchina e si misero comodi e dissero al tassista di dirigersi verso l’arena “Examon”.
    La tensione era palpabile, particolarmente Rai non sapeva come gestire l’ansia pre-gara, era più un tipo impulsivo, cominciava ad agire poi quel che sarebbe successo non era importante. L’automobile fece qualche chilometro prima di fermarsi in un parcheggio molto ampio, non si riusciva nemmeno a vedere la fine. Il viaggio durò circa una mezz’ora, ma per i due sembrava esser passato poco più di qualche minuto. L’umano cominciò a sudare freddo, era riuscito a trovare la concentrazione ma il suo cuore non smetteva di battere come un ossesso.
    “Corsa finita, fanno 940 yen” disse il conducente
    “Tenga pure il resto” rispose Rai dandogli 1200 yen
    Dopo essere scesi, il ragazzo volse il suo sguardo verso l’Arena, mentre il digimon aveva lo sguardo incantato, come perso nel vuoto. Ognuno ha il suo modo di concentrarsi, questo è vero, ma Swertmon sembrava più incantato che concentrato.
    Entrambi, al di là dei loro stati d’animo e di come apparivano all’esterno, sapevano che il tempo dei giochi era finito e che da quel preciso momento in poi si sarebbe cominciato a fare sul serio.

    Mondo, Luogo non definito

    “I tempi sono abbastanza maturi, finalmente i 6 digiprescelti potranno compiere il loro destino e salvare i due mondi…”

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    Capitolo 2: Swertmon



    Tirava una strana atmosfera, nel palazzetto si potevano già udire i primi tamer che cominciavano a riscaldarsi e i team mettere gli striscioni per i propri membri. Stranamente quel giorno, il team Cyber non si fece vivo e uesto rese molto perplesso Rai, che piano piano, avvicinandosi all'edificio, cominciava a dimenticare. Era come se in quel momento stesse attraversando un'altra dimensione, infatti da lì in poi poche volte avrebbe parlato e la sua espressione era più irritata, bastava il minimo rumore per farlo andare su tutte le furie.
    L'entrata principale era pazzesca, poco prima di entrare vi erano ai lati due statue, una di Examon e un'altra di una figura non ben definita, ma che andando a leggere la targa poteva capirsi che era Ningenmon. Infatti alla base della statua vi era una frase:" In memoria di tutti i caduti della grande guerra dei Royal Knights". A Kyoto si era estesa la cultura dei Royal Knights e lì si trovavano i templi più importanti come quello di Magnamon o, per l'appunto, quello di Examon.
    All'interno vi era un amplissimo atrio, dove vi era situato il bar che vendeva veramente di tutto, a qualsiasi ora della giornata andavi vi erano persone che ordinavano diverse pietanze, tuttavia Rai non gli diede molto peso e si diresse direttamente all'estremità sinistra. Lì vi erano dei tornelli che portavano i Tamer alle così dette "Relax Room", delle stanze in cui si poteva trovare la giusta concentrazione e mettere in atto i piani di combattimento.
    Ai lati del bancone del bar, che comunque occupava gran parte ello spazio centrale, ai lati si poteva accedere alle tribune che, ovviamente, si affacciavano al campo di combattimento. Per chi non godesse di un'ottima veduta, vi erano dei maxi-schermi per seguire meglio i combattimenti.
    Prima di andare alle loro stanze, Rai passò il proprio pass nel lettore del tornello che emise una voce robotica al suo passaggio:"PASS RICONOSCIUTO. TAMER: RAI THIDDA. POSIZIONE:4°. DIGIMON: SWERTMON. PASSATE PURE". L'aggeggio si sbloccò e metteva di fronte da due scelte: o si andava a sinistra e si raggiungeva un ascensore che avrebbe portato direttamente alle stanze o si andava a destra e si raggiungeva il campo di combattimento. Il corridoio comunque era poco illuminato e parecchio stretto e non aiutava a smorzare la tensione che comunque era già alta.
    I due arrivarono alla loro stanza, più precisamente al quarto piano, stanza numero Q-18. Nonostante fosse una delle migliori non era molto ben messa. Il letto era malconcio e il bagno di cui era dotato non sembrava molto igienico. Vi erano diverse porte rotte e tanto altro che non funzionava. Thidda emise uno sbuffo di disprezzo e si gettò sul letto, mentre Swertmon si mise seduto non molto lontano dal letto a lucidare le proprie armi e a provare qualche mossa con le mani.
    "Swertmon, sai ho molta paura" confessò il ragazzo
    "E di cosa Rai? Dobbiamo solo dare il massimo, come sempre!" rispose pieno di energie il digimon
    "Ma questa volta è diverso." replicò scoraggiato l'umano "In questo torneo c'è Zein, quello che dovrebbe essere il mio diretto rivale. Respiro un'aria strana, la tensione è troppo alta" concluse poi irritato il ragazzo
    "Rai, è un semplice torneo! Siamo ormai qualificati per i nazionali. Basta pensarci su e rilassiamoci!" rassicurò il digimon
    Dopo quella frase il ragazzo non rispose più, incominciò a fissare il soffitto incantato. Continuava a pensare a come poter battere Kuyamura Zein, l'aveva visto combattere qualche volta e ne rimase affascinato. Lui e il suo Neemon non conoscevano rivali, riuscivano a combattere pienamente sincronizzati come se comunicassero col pensiero. Il problema era arrivarci a combattere con lui, non vi erano avversari particolarmente forti, anzi, la maggior parte li aveva già battuti o tre o quattro volte, ma era proprio questo quello che lo preoccupava di più, conoscevano il suo stile di combattimento e potevano trovare facilmente un contrattacco. Al solo pensiero di perdere il ragazzo cominciò a digrignare i denti e a fare il suo sguardo più aggressivo, lui voleva vincere veramente, i suoi pensieri, però, furono interrotti da una voce all'altoparlante:"AGGIORNAMENTO SUL TORNEO. SI PREPARINO I PARTECIPANTI ALL'INCONTRO NUMERO 6. RAI THIDDA E UYHAARA AKIRA".
    Swertmon era eccitatissimo, si alzò di scatto e cominciò a prendere in fretta e furia le sue cose, evidentemente lui era più preparato del suo Tamer che invece si alzò con estrema lentezza e con uno sguardo più che altro scoraggiato. Vedendo quella scena, il suo digimon non ne fu particolarmente felice e gli fece uno sguardo contrariato che l'umano evidentemente carpì.
    "Lo so, non devo fare questa faccia" disse scocciato Rai
    "Per me puoi fare quello che vuoi, ma ricordati che siamo qui per vincere, non per regalare vittorie agli avversari" replicò innervosito Swertmon
    Quelle parole fecero risvegliare lo spirito combattivo del ragazzo che non si sa perchè, forse per l'ansia, aveva un pò perso col tempo.
    Uscirono dalle loro stanze, si scambiarono delle occhiate di incoraggiamento molto sicure e percorsero il lungo corridoio che li avrebbe portati nell'arena. Quel breve percorso, che inizialmente fu molto silenzioso, fece irritare il povero Tamer, in quanto dovette mantenere la calma di fronte alle urla delle fan di Kuyamura che aveva da poco finito di combattere con risultato, ovviamente, positivo. Aveva vinto in brevissimo tempo e con una sola mossa, quella scena non fece impaurire Rai, anzi lo spronò a incontrarlo e per farlo doveva arrivare in finale.
    Rai e Akira si ritrovarono nell'arena, non si erano mai affrontati direttamente e i pronostici erano più favorevoli al primo per via della sua alta classifica. Il campo di battaglia non era molto particolare, in quanto era una semplice superficie di marmo e non prospettava grandi cambiamenti. Fortunatamente, fino a quel momento, gli scontri non furono molto violenti e quindi il terreno era ancora idoneo per combatterci.
    "Ed eccoci con l'incontro numero 6!" disse eccitato il presentatore "Non perdiamoci in chiacchere e che cominci subito lo scontro" concluse poi il presentatore seguito, ovviamente, dalle urla dei tifosi.
    Swertmon dovette affrontare l'Agumon di Akira, che sembrava molto sicuro di se e aveva stampato in faccia un ghigno. Non sembrava molto scorretto ed anche Akira sembrava molto gentile col suo digimon che lo spronò a salutare l'avversario in segno di un buon combattimento. Così fu. Ma dopo essersi salutati l'atmosfera cambiò ancora, la tensione toccò il massimo. Era il primo combattimento della giornata di Rai e doveva fare fin da subito bella figura.

    Fu Swertmon a lanciare il primo attaccò, si lanciò a gran velocità contro Agumon che sembrò aspettarsi l'attacco frontale. Si sbilanciò all'indietro e scagliò una baby meteora contro il digimon avversario. L'attacco non fu molto fortunato, in quanto Swermon riuscì a schivarlo molto agevolmente con uno spostamento laterale verso destra, in quell'istante erano molto vicini e il digimon dotato di due lance poteva concludere lì l'incontro se fosse stato di qualche millesimo più veloce. Stava per scagliare l'attacco, ma Agumon fu più veloce di lui, diresse la sua baby meteora verso il terreno che lo scagliò in aria, quella azione molto spettacolare gli permise di evitare un attacco molto potente che avrebbe chiuso con molta probabilità l'incontro. Il pubblico era eccitatissimo ed era visibilmente divertito, ma le voci che più si sentivano erano quelle del team Cyber che non smettevano di urlare il nome di Rai. Swertmon sembrava trarre energia da quelle voci e si rilanciò all'attacco, questa volta tentò di non essere prevedibile come in precedenza, infatti non tentò un attacco frontale. Cominciò ad avanzare ma dopo svariati spostamenti a destra e a sinistra, che confusero visibilmente Agumon, una volta a misura Swermon saltò. Era come sparito dalla vista del digimon di Akira che non sapeva dove dirigere il suo contrattacco. Si rese conto troppo tardi della reale posizione di Swertmon e cioè sopra di lui.
    "Lancia del guerriro!" urlò Swertmon
    La mossa del digimon di Rai era veramente letale, perchè prese una delle lance che aveva sul suo dorso e le lanciò con molta violenza contro il digimon dinosauro. Nella discesa l'arma cominciò ad avere una velocità fin troppo anomala, era veramente veocissima, sembrava quasi un missile. Il digimon avversario non ebbe nemmeno il tempo di spostarsi che cadde stremato a suolo. L'attacco era stato sì letale, ma non voleva di certo uccidere Agumon.
    Il pubblico urlò ancora di più e accolse con grande fremore la vittoria di Swertmon, Akira e Rai si strinsero la mani e si sorrisero in segno di amicizia era stato un bel combattimento ma il biondino pensava già alla finale, questa sembrò arrivare molto in fretta, in quanto gli altri incontri non furono troppo difficili nè per Zein nè per Rai, fino a quando non si ritrovarono faccia a faccia...

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    Capitolo 3: Neemon



    <sono in finale contro il Tamer più forte di tutti:Kuyamura Zein. Ogni errore potrebbe essermi fatale, ma credo di potercela fare, posso vincere!> pensò entusiasta Rai.
    La tensione era veramente alta, entrambi gli sfidanti sapevano che quell'incontro aveva un sapore diverso, in quanto chi avrebbe messo k.o. per primo l'altro digimon sarebbe stato il campione. Per quanto riguarda Zein sarebbe partito per i campionati nazionali con una marcia in più e con un distacco di punti abissale, invece Thidda voleva ridurre il suo margine e partire per i campionati nazionali con la consapevolezza di vincere, tuttavia, dietro tutto ciò c'era qualcosa di più oscuro. Tra gli spalti a guardare il torneo si distinguevano varie figure, la prima fra tutti un Seraphimon, non era molto comune trovarne uno e vederlo ad un torneo dove dei ragazzini si divertivano era veramente strano, qualche metro più avanti, invece, c'era un ragazzo, con dei bellissimi capelli color ghiaccio che guardava attento i due contendenti al titolo e parlava con una ragazza, anch'essa molto misteriosa, chi era vicino a loro poteva udire diverse parole strane come "Digiuovo oscuro, principi del male e digiprescelti", comunque non venivano prese molto in considerazione dal pubblico, in quanto non capivano di cosa stessero parlando.
    Finalmente i due Tamer erano faccia a faccia, non si parlarono e prima di cominciare a combattere aspettarono un bel pò. Le uniche voci che si sentivano erano quelle del fan club di Zein, eravano veramente fastidiose, non solo per Rai che lanciò un'occhiataccia al gruppo sostenitore del rivale, ma lui stesso tirò un sospiro fatto per rimanere calmo.
    "Neemon non correre contro il suo digimon, mi raccomando vai con calma e appena ne hai l'occasione puniscilo" disse a voce bassa Zein
    "Va bene, anche se credo che non avrò molte difficoltà, non sembra molto sveglio" sbuffò Neemon "Sarà una vittoria molto facile" continuò poi Neemon con tono sbeffegiatorio
    D'altra parte anche Rai stava dando dei consigli a Swertmon, anche se era evidentemente più in difficoltà di Zein, sapeva che il digimon avversario era veramente forte, probabilmente il digimon più completo di tutti e sarebbe stato difficile dare un ordine, o un consiglio
    "Rai, stai calmo, okay?" disse Swertmon "Possiamo vincere, Neemon è un digimon completo, tuttavia lo sai meglio di me, se contrattachiamo e lo facciamo andare fuori tempo tutto potrà risolversi nel migliore dei modi" concluse poi sorridente il digimon
    "Facciamo così..." disse il Tamer biondo grattandosi la testa "Neemon sicuramente non paritrà subito all'attacco, direi di fargli danno per vie trasverse, inizialmente cercheremo di sfruttare il terreno a nostro vantaggio" concluse poi stringendo i pugni
    Dopo quelle brevi battute entrambi i digimon salutarono i propri compagni, come se stessero andando in guerra, nessuno dei due voleva perdere, perchè farlo voleva dire deludere la persona, almeno per loro, più cara.

    Swertmon e Neemon si avvicinarono e si accennarono uno strano sorriso, non si odiavano, forse se lo erano scambiati in segno di amicizia, o comunque per iniziare un combattimento pulito, in segno si strinsero le zampe, poi si girarono e si allontanarono di qualche metro e si misero in guardia.
    "Mi raccomando, quando vincerò non piangere" disse Neemon calzonando Swertmon
    "Ti piacerebbe, stupido coniglio" rispose a tono Swertmon
    Erano entrambi, giustamente, agguerriti. Sentivano sicuramente la tensione ma non volevano cedere al gioco psicologico dell'altro, tutto era determinante, non vi era un solo fattore da tralasciare.
    L'inizio dello scontro fu accolto da urla eccitatissime, il pubblico non aspettava altro, le voci che più si sentivano erano quelle del Team Znas, ovvero i compagni di squadra di Zein, mentre il team Cyber si limitava ad usare delle trombette da stadio e a sostenere con enormi striscioni i propri idoli.
    La finale, almeno nelle batutte iniziali, non ebbe un inizio così eccitante, anzi, i due digimon si muovevano in circolo molto lentamente, aspettando che uno dei due cedesse ed attaccasse, entrambi i digimon sapevano che il proprio avversario aveva pronto un counter per finire tutto in un'unica e rapida mossa. Il terreno da gioco, era stato cambiato, al posto del marmo, vi era un ambiente sabbioso, con diverse montagnelle sparse per il campo da gioco, il fattore divertente di quelle lotte e che i combattimenti non si svolgevano mai sullo stesso terreno, tuttavia, l'ambiente circostante andava a favorire Neemon, che era stato abituato ai terreni desertici, mentre colui che ne soffriva di più era Swertmon, tuttavia, non ci diede molto peso, se avesse dovuto difendersi non si sarebbe fatto cogliere impreparato.
    Passarono diversi minuti, ma non vi fu nessun attacco, anzi, ormai le battute iniziali si stavano facendo veramente noiose e il pubblico non ne era affatto contento ed era piombato all'interno dell'arena uno strano silenzio che fu interrotto da uno scatto felino di Swertmon, era sicuro di aver intravisto un'apertura nella guardia di Neemon, tuttavia non fu proprio così. L'assalto del digimon di Rai non andò a buon fine, il digimon assomigliante ad un coniglio notando lo scatto del rivale, fece lo stesso, ma questo gli servì solo per avere uno slancio necessario per fare un grande balzo in alto e superare il digimon, a quel punto era alle sue spalle, l'attacco troppo avventato di Swertmon lo lasciò senza nessuna possibilità di difesa.

    "Onda Animale"

    Questo fu il primo attacco di Neemon. Dalla sua bocca scagliò, come era intuibile dal nome, un'onda di colore marroncino, si distingueva molto bene dalla sabbia, tuttavia Swertmon non fu in grado di difendersi. L'attacco scagliò contro una montagnella il povero digimon di Rai, anche se andava ad una velocità sostenuta, l'onda animale aveva in sè una forza esplosiva di non poco conto. Era il momento di Neemon. Fece uno scatto talmente veloce, che Rai faceva fatica a tenerlo sott'occhio e in un batter d'occhio era già da Swertmon, che nel frattempo era caduto sulla sabbia.

    "Swertmon, tattica 5!" gli urlò Rai

    Il digimon udì le sue parole, ma mentre si stava rialzando Neemon era già di fronte a lui, l'avversario gli diede un calcio discendete sull'elmo che lo costresse ad inginocchiarsi su entrambe le ginocchia, il rivale di Swertmon era fin troppo superiore a lui, ma strinse i denti, guardò colui che gli stava in piedi con aria di sfida, strinse la spada e la estrasse. Con un movimento orizzontale riuscì a colpire il rivale nella zona dello stomaco e a farlo spostare di qualche centimetro. Neemon ringhiò, gli mancava il respiro era ovvio che non si aspettava una simile azione, rimase spiazzato senza difese, ma sapeva che l'incontro era tutt'altro che chiuso.

    "Lancia del guerriero!"

    Swertmon lanciò il suo attacco più potente da una distanza veramente troppo ravvicinata, se il colpo fosse andato a segno Neemon non avrebbe avuto troppe chance di resistere. La lancia fu lanciata con una potenza veramente anormale, per una distanza così ravvicinata. Neemon continuava dolorante a tenersi la pancia, ma appena la lancia gli fu vicina la deviò con una zampa e fissò l'incredulo Swertmon. Non poteva credere che il suo colpo più forte fosse stato deviato con quella facilità fin troppo disarmante.
    "Tu stavi bluffando..." ringhiò Swertmon
    "Sei tu il fesso che ci è cascato" rispose con un sorriso malizioso Neemon
    L'incontro proseguì, non vi furono molti colpi di scena, alla fin fine i due digimon si equivalevano, il digimon animale per quanto perfetto potesse essere soffriva un pò nella resistenza, il primo colpo subito non gli fece male ma comunque gli smorzò il fiato, mentre Swertmon poteva contare su una buona potenza, era pur vero che i suoi attacchi poche volte entravano, ma quando lo facevano Neemon appariva sempre più indebolito.
    "Amici questa è la finale più avvincente di sempre, l'incontro va avanti da ormai 10 minuti e ormai le battute finali stanno per arrivare. Neemon è ormai al limite, ma Swertmon ha preso tanti colpi, chi riuscirà a sopprimere le proprie debolezza e a portare la vittoria a casa?" chiese entusiasmato il commentatore.
    Il campo di battaglia era ormai completamente distrutto, segno che quella battaglia doveva finire.
    Neemon aveva preso ormai a lanciare senza un attimo di pausa le onde animali, tuttavia erano meno potenti di quelle iniziali e la buona resistenza di Swertmon si faceva sentire, infatti egli subiva di proposito i colpi, ma nel contempo avanzava. Rai precedentemente gli aveva ordinato di mettere in atto la strategia numero 09.
    "Cos'è hai finito le risorse?" chiese affaticato Neemon
    Il rivale non rispose, egli era arrivato a pochi metri da lui, appariva fin troppo imponente agli occhi del digimon di Zein.
    "Ormai è tutto finito" disse freddamente Swertmon, mettendo mano alla sua spada di bambù

    "Frattura Scarlatta"

    Swertmon puntò la sua spada, il suo corno divenne del colore annunciato da lui. Non fu molto chiara la scena, egli sparì e ricomparse dietro Neemon, che era steso senza energie.
    "La frattura scarlatta è la mia mosse più potente, ma anche quella più rischiosa. Tutti i danni che ho subito si sono trasformati in forza e adesso quello che ha finito le risorse sei tu" gli spiegò Swertmon
    Nel frattempo fra gli spalti, fra le urla generali per festeggiare il vincitore...
    "Credo che l'ora sia arrivata, i digiprescelti si riuniranno a Tokyo, in occasione del campionato giapponese, da lì attivate la procedura Frattura di luce" disse con voce bassa un'entità misteriosa a Seraphimon.

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    Edited by xRatchet - 29/8/2016, 19:47
     
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