Bene, allora è fatta! Yaamon verrà con te!
Esclamò il professor Agumon come a voler mettere un punto a quella conversazione, suscitando però subito l'ira di Yaamon.

Hey! Hey! Hey! Un momento! Non dovrebbe toccare a me decidere?! O per voi la mia opinione non conta nulla?! - protestò il Digimon, per poi distogliere lo sguardo leggermente imbarazzato, abbassando la voce - ...però sì, in effetti verrei con voi sarà sicuramente più divertente che continuare ad andare a scuola!
Grazie al cielo, abbiamo trovato qualcuno a cui scaricare questo combinaguai.
Sussurrò a bassa voce Terriermon con tono sollevato.
Visto che sei di ritorno alla scuola, ti accompagniamo volentieri. Anche noi eravamo diretti alla Digi Città comunque. Magari sarà l'occasione per insegnare altre cose ad Ariel!

Il resto del viaggio verso la Digi Città procedette tranquillo e senza altre brutte sorprese. Ogni tanto incrociaste qualche altro Digimon che viveva lì, per fortuna innocuo e senza l'intenzione di affrontarvi, e vi doveste subire le solite spiegazioni scientifiche del professor sulle caratteristiche di ciascuno di loro. Alla fine giungeste a destinazione, scoprendo che la Digi Città di cui ti aveva parlato il professor non aveva nulla da invidiare ad una qualsiasi città della Terra. C'erano strade, case, negozi, piazze, ed era abitata da numerosi Digimon e Digiprescelti che vivevano in armonia tra di loro. Sembrava un posto basato molto sul commercio, ai lati delle strade fioccavano bancarelle e negozi improvvisati, dove altri Digiprescelti acquistavano merci di ogni tipo. Era una città molto viva e trafficata, dove sembrava esserci davvero di tutto. Mentre passeggiavate per la strada principale, il tuo sguardo cadde su diverse strutture, ognuna identificata da un'insegna diversa: la "Digi Infermeria", la "Palestra Gaomon", il "Digi Casinò", più una moltitudine di negozietti e ristoranti.

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Quando Hana raggiunse uno degli ingressi delle mura che circondavano il Tempio, e bussò sulle porte, queste si spalancarono apparentemente da sole, anche se subito dopo dall'altra parte vi ritrovaste faccia a facia contro un grosso Digimon canide, accompagnato da altri due draghi quadrupedi in armatura che gli stavano appena un passo indietro.

Benvenuti al Tempio Tao. Io sono Caturamon, il guardiano del tempio. Il mio compito è giudicare se chi viene fin qui sia degno di accedervi. In caso contrario, io e i Raidramon non ci facciamo scrupoli nell'allontanare i visitatori indesiderati, con le buone o con le cattive... - spiegò avvicinandosi a Hana, squadrando lui e Kai coi suoi intensi occhi rossi, guardandoli dall'alto al basso, mentre il suo muso, coperto da quella maschera che emanava austerità e regalità, era completamente inespressivo.
Solo in quel momento notò la presenza di Magnadramon, accucciato in lontananza mentre schiacciava un riposino, e quasi sobbalzò per lo shock.
Ma-ma quello è Magnadramon...! Come...?!
Anche i due Raidramon erano sorpresi quanto Caturamon, e si guardarono fugacemente tra di loro, attoniti.
Era da molto tempo che Magnadramon in persona non portava qui dei Digiprescelti. Deve aver avvertito il vostro cuore puro e vi ha soccorso di persona da Amon e Umon; di solito si limita solo ad una fugace apparizione per scacciare quei 2 spiriti, ma visto che vi ha portato fin qui, è una prova più che sufficiente per accedere al Tempio.
Quasi facendo un inchino, Caturamon si spostò a lato per permettervi di passare.
Permettetemi di farvi strada. Cosa vi porta qui?
Ora che avevate superato le mura perimetrali, era possibile ammirare meglio il Tempio Tao in tutta la sua magnificenza, potendo constatare che era formato in realtà da più strutture: oltre al tempio principale, a poca distanza ce n'erano altri 2 più piccoli, separati da un piccolo bosco di bamboo.
Mentre vi avvicinavate al Tempio, notaste che ogni vostro movimento era attentamente seguito con lo sguardo da dei Gargoleymon appollaiati sul tetto a pagoda, mentre due Digimon dall'aspetto quasi umano vi fissavano dalle finestre al pian terreno. A giudicare da quanta curiosità suscitavate, sembrava che fossero ben pochi i visitatori a superare il giudizio severo di Caturamon.

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Tsk, hai capito benissimo quello che ho detto. Davvero non capisco perchè ci dobbiamo servire di voi umani, se fossi io il capo di questo Castello...
In quel momento la porta a vetri si riaprì, interrompendo le parole del Digimon alieno. Nella stanza entrò un ragazzo alto e con i capelli lunghi che gli arrivavano fino alle spalle, accompagnato da Luna, che si accorse del clima di tensione che aleggiava nell'aria.
Che c'è? Stavate litigando? - ridacchiò - Comunque ti presento Tyler, il nostro Capo.
Ti indicò il ragazzo che la accompagnava, che si avvicinò subito per stringerti la mano. Era un tipo affabile e cordiale, e aveva un aspetto un po' trasandato per essere il capo di una delle 2 principali fazioni di Digiworld, con i capelli spettinati e i vestiti larghi per essere più comodo.
Mi ha aiutato nella missione al Villaggio degli Yokomon, anzi a dire il vero il grosso del lavoro l'ha fatto lui! E' riuscito a cacciare dalla nave nel lago la banda di Mushroomon che stavano avvelenando il villaggio.
Sì, ho letto il rapporto di Hackmon e Meicoomon proprio pochi istanti fa! Davvero notevole quello che hai fatto. Hai dato una grossa mano in una missione che non era nemmeno tua, è stato un gesto nobile. Ancora un po' e l'intero villaggio veniva decimato. Non fai parte ancora di nessun Team, giusto? - fece una pausa di alcuni secondi, per poi aggiungere - ti piacerebbe entrare nel Team? Hai già dato ampiamente prova di meritartelo. Un ragazzo come te, disposto a fare così tanto per il bene dei Digimon, sarebbe una risorsa preziosa.

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Ciao Imuni! Ciao Hawkmon!
Ti salutarono allegramente Moonmon e Nyaromon saltellando sul posto, anche se nei loro occhi traspariva un velo di tristezza. Anche i loro nuovi compagni di gioco si unirono a quel saluto, nonostante non ti conoscessero minimamente
Ciao! Ciao! Ciao!
Palmon vi salutò cordialmente con una zampa, osservandovi allontanarvi. Aspettò che giraste l'angolo e non foste più vicini, dopodiché con tono perentorio, abbastanza forte da arrivare anche alle vostre orecchie nonostante la distanza, si rivolse ai cuccioli. Il tutto seguito poi dal suono dello schiocco delle sue liane, usate probabilmente come fruste.
Ora basta giocare! Di fila a fare il riposino! Avanti marsc’!
Che l'idillio del Centro Cuccioli fosse solo apparente? Dopotutto avevi già potuto provare sulla tua pelle che nulla era come sembrava, e che anche i Digimon più pacifici potevano nascondere qualche lato oscuro.

Proseguendo il vostro viaggio per le vie della Digi Città, vi imbatteste ad un certo punto in un edificio particolare, il più grande finora visto. Aveva quattro piani e una pianta rettangolare, con i piani superiori che sembravano essere stati ricostruiti di recente, a giudicare dai colori più accesi e brillanti di vernici ed infissi, mentre nei piani inferiori erano ancora presenti dei segni di fiammate, come se ci fosse stato un incendio.
Sull'insegna all'ingresso era scritto a chiare lettere "Digi Biblioteca": era il luogo di cui ti aveva parlato Luna, dove avresti trovato la risposta a tutte le tue domande. O quasi tutte.

Non sembravi però l'unica ad esser venuta lì in cerca di risposte. C'era un altro ragazzo fermo davanti alla facciata della biblioteca, intento anche lui ad osservare quel cartello, mentre era in compagnia di due Digimon uovo, uno più piccolo e l'altro più grande. Dalla conversazione che riuscisti ad origliare sembrava che quei due Digimon uovo fossero solo di passaggio, e che si stavano proprio in quel momento per andarsene.
Chissà se anche quel ragazzo era in cerca di risposte sul Digivice e in generale su Digiworld

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