Kalyn e la Città della Rinascita

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    Kalyn

    Non appena le dita di Kalyn si strinsero attorno a quello strano oggetto fluttuante apparentemente chiamato "Digivice" la luce tornò ad inondarla, anche più forte di prima, disorientandola. Quando le sembrò che l'intera stanza sparisse chiuse gli occhi e li riaprì solo quando sentì una fresca brezza accarezzarle il viso nonostante la finestra dovesse essere chiusa.
    Peccato che la finestra non ci fosse più, e nemmeno tutto il resto della stanza a dire il vero.
    Dal divanetto sul quale si era seduta per controllare i messaggi sul cellulare, ora Kalyn si ritrovò comodamente seduta su di un bel prato verde sovrastato da un cielo limpido.
    L'ennesima stranezza del sogno. pensò, volutamente ignorando la sensazione dell'erba fresca contro la sua mano sinistra appoggiata a terra.
    Quel sogno era fin troppo realistico per i suoi gusti.
    A quel punto la ragazza notò una strana creatura che doveva essere un uccello probabilmente, ma che a lei sembrava più una strana palla di piume con due zampette e larghi occhi arancioni. Quando incrociò lo sguardo con lo strano pennuto quest'ultimo le rivolse la parola, salutandola chiamandola addirittura per nome ed invitandola ad alzarsi.
    Per quanto a Kalyn quella situazione sembrasse surreale non doveva esserlo per l'uccellino, o almeno dallo sguardo che le lanciava e dal tono che aveva usato la ragazza non aveva avuto l'impressione che l'ammasso di piume pensasse che ci fosse qualcosa di strano in tutto quello.
    «Certo mi alzo subito.» decise di assecondarlo alzandosi dal prato. «Mi sono seduta un momento perché ero un po' stanchina, ho appena finito di traslocare sai...» lasciò cadere la frase guardandosi intorno: non solo palesemente non era più a casa sua, ma non aveva nemmeno la più pallida idea di dove si trovasse. Nulla di quello che vedeva intorno le sembrava anche solo lontanamente familiare, simile al quartiere in cui si era trasferita, o alla strada che aveva percorso per arrivarci.
    «Sai dove ci troviamo? E mi spiace, ma non credo di sapere il tuo nome.» disse all'uccelletto parlante.
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    La cosa più vicina a quel posto poteva essere un parco giochi, di fatti qua e la avresti potuto notare attrazioni, quali scivoli, altalene, che bizzarramente sembravano essere costruite in mattoncini lego come quelli con cui giocavano i bambini da piccoli.
    Qua e la stava qualche albero da cui pendevano dei frutti, i quali, se avessi concentrato di più lo sguardo, avresti notato essere palloni, bambole e altri giocattoli di vario genere.
    La creaturina volante ti guardò confusa.
    Traslocare? E cosa sarebbe? Si mangia?
    Non sembrava intenzionato a prenderti in giro, ma anzi dal tono che aveva usato era veramente curioso di sapere la risposta a quella domanda.
    Si ci troviamo nella Città della Ricrescita
    Quando dicesti di non sapere il suo nome, fece una faccia sconsolata.
    Sono Feather...
    Mentre stavate parando una seconda voce, proveniente dalle tue spalle si intromise nel vostro discorso.
    Ehm, si chiama Città della Rinascita, non della ricrescita...

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    Wow, certo che la mia mente ne ha di immaginazione per inventarsi un posto simile. si disse la ragazza che, con mani suo fianchi dopo aver dato una veloce spolverata ai pantaloni, aveva ripreso a guardarsi intorno e aveva finalmente notato cosa c'era in quel parco a parte l'erba.
    La prima cosa su cui le cadde l'occhio fu infatti uno scivolo fatto di mattoncini colorati che da quella distanza non sembravano dissimili da quelli delle costruzioni con cui giocano i bambini. Stessa cosa per l'altalena alla sua destra, o quei strani cavallini a dondolo a sinistra, cambiava solo il colore dei mattoncini.
    Devono essere belli scomodi però, soprattutto lo scivolo. pensò, immaginandosi un bambino intento a scivolare sulle sporgenze rotonde che hanno quei mattoncini per incastrarsi agli altri.
    In quella specie di parco giochi fatto di mattoncini, Kalyn notò anche degli alberi con frutti di strane forme e colori. Ridusse gli occhi a due fessure, cercando di mettere meglio a fuoco i frutti e usò una mano per pararsi dal sole.
    Quel che vide la lasciò momentaneamente a bocca aperta.
    Dagli alberi crescevano giocattoli!
    Il piccolo esserino piumato però nel frattempo le aveva risposto e lei decise di smettere momentaneamente di guardarsi intorno per tornare a rivolgergli la parola.
    «No il trasloco non è qualcosa che si mangia, purtroppo. È quando dal posto in cui vivi vai a vivere in un altro, portandoti le tue cose dietro e stancandoti parecchio.» gli spiegò.
    L'uccelletto le disse che quel posto si chiamava "Città della Ricrescita", città che ovviamente Kalyn non aveva mai sentito prima in vita sua, e ci rimase visibilmente male quando dovette presentarsi.
    «Feather, eh? Direi che hai proprio un bel nome che ti si addice.» gli rispose, sperando di rallegrarlo almeno un pochino ed adocchiando le piume rosse della sua coda.
    «Tu invece sembri già conoscere il mio nome, o il mio soprannome per lo meno...»
    Una seconda voce però, interruppe il discorso dei due, correggendo la risposta precedente di Feather poiché a quanto pare quel posto si chiamava invece "Città della Rinascita", non che il nome corretto fosse più familiare alla ragazza.
    La voce proveniva dalle sue spalle e quindi Kalyn di voltò per rivolgersi al nuovo arrivato sperando in cuor suo di trovarsi davanti qualcuno di più normale di un uccellino parlante come Feather ma, visto l'andazzo della giornata, non ci credeva più di tanto. «Grazie per l'informazione. Non so proprio come io ci sia finita qui, però.»
    L'email, il Digivice e la voce avevano sicuramente avuto un ruolo, ma non sapeva spiegarsi esattamente quale.
    Ma d'altronde, quanto aveva senso interrogarsi sulle dinamiche di un sogno?
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    Probabilmente le tue speranze furono disilluse, in quanto davanti a te (o forse è meglio dire dietro?) non ti ritrovasti un essere umano bensì un coniglio rosso, la cui coda ricordava quella di un pavone.
    elecmon_sprite_by_angelcattca-d4avoyu
    Non preoccuparti, è normale che tu sia disorientata, io sono Elecmon, il protettore di questo posto
    La creatura sembrava incredibilmente allegra e il suo tono di voce non poteva che rassicurare chiunque ascoltasse.
    Il mio compito oltre che difendere i cuccioli è guidare voi Digiprescelti che venite convocati qua. Ci troviamo a Digiworld, chiamato anche Mondo Digitale, ti trovi qua in quanto Digiprescelta
    Il Digimon smise di parlare per un attimo, tuttavia riprese la parola dopo pochi secondi.
    Immagino tu abbia molte domande da farmi, quindi non preoccuparti e chiedimi pure quello che vuoi, cercherò di rispondere a tutto per quanto mi sarà possibile.

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    Kalyn
    Come volevasi dimostrare, a rivolgerle la parola non era stata una persona. Una volta girata infatti Kalyn si ritrovò davanti una specie di coniglio rosso con striature blu elettrico e una coda a ventaglio che ricordava la ruota di un pavone.
    In confronto Feather e lo scivolo di mattoncini per le costruzioni divennero di colpo normali, rimanevano solo imbattuti nella loro stranezza gli alberi da cui crescevano giocattoli.
    Quella strana creatura, con un tono rassicurante ed allegro, disse di chiamarsi Elecmon e di essere il protettore di quel posto. Nominò anche lui il misterioso Digiworld, quello che l'email le aveva chiesto di salvare, e aggiunse un nuovo termine: Digiprescelta.
    «Grazie mille, ho decisamente molte domande, ma non saprei da quale iniziare.» rispose ad Elecmon quando quest'ultimo si offrì di rispondere alle sue domande.
    Cosa poteva chiedere infatti al coniglio rosso? Che cosa fosse Digiworld nello specifico, a parte il "Mondo digitale" come veniva anche chiamato? Chi fosse Homeostasis e perché avesse scritto proprio a lei una mail di aiuto? A cosa servisse quella specie di vecchio telefono chiamato Digivice?
    «Non sto sognando, vero?» le sfuggì di bocca, dando voce ad una sensazione che aveva cercato fino a quel momento di reprimere.
    «E' tutto così...strano ed impossibile qui, come...come quegli alberi laggiù!» disse, indicando gli alberi dai frutti-giocattoli e trattenendosi a stento dal far notare che animali parlanti fossero un'altra stranezza perché le sembrava poco cortese. «O il fatto che fino ad un momento fa ero seduta sul divano della mia stanza e poi dopo aver ricevuto una email da un certo Homeostasis ed aver afferrato questo coso...» continuò sventolando il Digivice che ancora stringeva in una mano «...mi son ritrovata seduta qui con Feather che già conosce il mio nome nonostante sia la prima volta che ci incontriamo!»
    Finito lo sfogo fece un paio di lunghi sospiri e strinse la radice del naso con un paio di dita prima di continuare.
    «Insomma, quello che voglio dire è che nulla di tutto questo ha senso e l'unica cosa che abbia senso è che sia tutto un sogno, eppure qualcosa mi dice che è tutto vero...o forse sto solo impazzendo?»
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    Il digimon assistette al tuo sfogo senza perdere il sorriso, sembrava abituato a quel tipo di situazioni, d'altronde aveva detto che non eri la prima, chissà quante altre volte dei digiprescelti avevano avuto quella reazione.
    Beh non so se ti può aiutare o meno, ma non sei pazza e questo non è un sogno, sul perchè questo Pinamon conosce il tuo nome il motivo è presto detto, è il tuo Digimon compagno e in quanto tale è legato a te.
    Giustificò quelle stranezze Elecmon.
    Suppongo tu non sappia cos'è il Digivice, ovvero quell'oggetto che tieni nella tua mano. Beh in parole povere è la prova del legame tra te e il tuo compagno. Per quanto riguarda Homeostasis, non ti saprei definire bene chi o cosa sia, è colui che si occupa di mantenere l'equilibrio in questo mondo, ovvero colui che sceglie e manda a Digiworld i digiprescelti quando necessario.
    Nonostante tu non gli avessi posto nessuna domanda in maniera diretta, il coniglio stava cercando di capire cosa non sapessi dalle tue parole, così da anticipare le tue domande. Quando commentasti gli alberi-produci-giochi la creatura rossa assunse un'espressione divertita, non perchè ti stesse prendendo in giro, ma perchè a differenza tua conosceva quel mondo e le sue "stranezze".
    Beh se ti sembra strano quello chissà come reagirai quando scoprirai la vastità di questo mondo. Ci sono posti il cui pavimento è fatto di nuvole e altri dove la gravità sembra perdere di senso, sono sicuro che ti divertirai a esplorarli!


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    Mi sono dimenticato di dirtelo dal post prima, controlla pure Feather
     
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    Elecmon, nonostante lo sfogo della ragazza, non perse il sorriso e sembrava fin abituato a quel tipo di reazione. Un'ombra di preoccupazione però aveva oscurato gli occhioni di Feather, che non rispose ma rimase a guardarla in silenzio studiandola e cercando di capire cosa avrebbe fatto.
    Se dapprima Kalyn non capì perché sembrasse così preoccupato dalla sua reazione, lo capì man mano che Elecmon le spiegò la situazione in cui si trovava, palesemente cercando di indovinare le sue possibili domande e rispondendo ancora prima che lei le ponesse.
    E così io e Feather siamo legati... pensò ricambiando lo sguardo della piccola palletta di piume marroni, cercando di rassicurarlo con un sorriso che le uscì un po' tirato.
    Il coniglio rosso aveva usato un altro termine, "Pinamon", che la ragazza interpretò essere il nome della specie di Feather, ma era palese che si riferisse a lui. Come e quando questo legame si fosse formato però rimaneva un mistero.
    Quindi io sarei una "Digiprescelta", Feather è il mio "Digimon compagno" e il Digivice è la prova del legame che ci unisce? Wow, sembra roba uscita da un videogame, o un fumetto...Ed è tutto vero? Per lo meno così dice Elecmon.
    Kalyn non era ancora del tutto sicura di non essere impazzita, o che non fosse un qualche tipo di strano sogno particolarmente realistico seppur ricolmo di cose bizzarre. E secondo Elecmon ci sarebbero state altre cose ancor più strane di quelle che aveva visto finora.
    Però, non poté fare a meno di notare che l'idea di esplorare quel mondo bizzarro la attirava. Quella sì che poteva veramente essere un'avventura, a differenza dei traslochi che sua madre aveva cercato di rendere meno spaventosi chiamandoli in quel modo.
    «Beh, devo ammettere che questo Digiworld pare essere pieno di cose strane...ed interessanti.» rispose infine ad Elecmon.
    Feather parve rincuorarsi a quelle parole e i suoi occhi tornarono a brillare fiduciosi. Kalyn si chinò e allungò una mano verso di lui e, con una certa titubanza, il Pinamon ci salì sopra non rompendo il contatto visivo con la ragazza per assicurarsi di star facendo la cosa giusta. Lei sorrise e si portò il piccolo Digimon sulla spalla dove si appollaiò gonfiando con orgoglio e soddisfazione le piume.
    «Scusami per prima, Feather. E' che nessuno mi ha avvisato che avevo un Digimon compagno.» gli disse, affondando le dita tra le piume per dargli una grattata.
    Quel piccolo esserino sembrava essere decisamente reale.
    «Non ti preoccupare.» le rispose, cercando probabilmente di nascondere ancora un pizzico di delusione dalla sua espressione e dalla sua voce «Vedrai, da adesso in poi ci divertiremo un mondo! E avrai tempo per conoscermi, d'altronde staremo sempre insieme perché sono il tuo compagno.» aggiunse con un moto di orgoglio.
    Kalyn ridacchiò e tornò a rivolgersi ad Elecmon.
    «Homeostasis ha detto che Digiworld era in pericolo, che le case stavano venendo distrutte o qualcosa del genere, e immagino che il ruolo di una Digiprescelta sia...dare una mano o robe simili, eppure qui mi pare tutto tranquillo.» disse, dando l'ennesima occhiata intorno.
    «E, tanto per sapere, cos'è esattamente "un Digimon"? Anche tu sei un Digimon? E perché quasi tutto ha "Digi" nel nome, mica siamo in un computer...» scherzò, per poi farsi seria di colpo colta da un dubbio.
    «Non siamo in un computer, vero?»
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    Ah ecco, mi era venuto il dubbio con lo scorso post se potessi già controllarlo io o no, ma mi sono dimenticata anch'io di chiedertelo alla fine XD
     
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    Come nominasti quanto ti aveva scritto Homeostasis, sul volto di Elecmon comparve un'espressione triste e sconsolata.
    Già... Ora può sembrarti tutto tranquillo, ma in passato anche questo posto è stato vittima di un assalto, vedi la casetta in quella direzione?
    Elecmon ti indicò una piccola costruzione in legno alla tua sinistra, dall'aspetto più simile a quello di un deposito degli attrezzi, piuttosto che a una vera e propria abitazione, non fosse stato per alcune piante che decoravano la struttura.
    Forse da qua non si vede bene, ma sul fianco della casa c'è una spada incastonata, è un monito per non dimenticare quel giorno...
    Il coniglio sospirò, effettivamente aguzzando bene la vista avresti potuto vedere una forma, dalla cui sommità veniva riflessa la luce, doveva esserci una pietra o uno specchio in quel punto. Elecmon tornò a parlare cambiando di nuovo espressione e tornando a sorridere, seppur era possibile notare come questo sorriso fosse più forzato rispetto a quello con cui vi aveva accolti.
    Di fatto Digiworld è in guerra, i digiprescelti hanno iniziato a darsi battaglia per il dominio dei vari settori, purtroppo non tutti quelli che arrivano qua, vengono con buone intenzioni.
    Comunque non so cosa tu intendi con computer, ma questo è il nostro mondo, quindi suppongo non siamo dentro questo "computer". Per le denominazioni, si chiamano così da sempre e nessuno ha mai pensato a cambiare i nomi.



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    Secondo Elecmon non si trovavano in un computer e i nomi erano quelli da sempre, per qualche ragione.
    Beh, non sembra che io sia bloccata in qualche specie di mondo virtuale in un computer...con tutte queste stranezze non si sa mai. pensò.
    Ma non ebbe tanto il tempo di ragionare sulla cosa, poiché il resto della risposta del coniglio rosso la impensierì.
    A Digiworld c'era una guerra, una guerra che i Digiprescelti (altre persone chiamate lì da Homeostasis dando loro dei Digivice, immaginò) combattevano per il dominio dei "settori", e nessun posto era al sicuro. Seguendo le indicazioni del Digimon rosso infatti poté notare la decisamente modesta casetta di legno, abbellita da piante decorative, dal cui fianco sporgeva quella che sembrava essere una grossa spada con una pietra o una qualche superficie riflettente sul pomolo.
    Anche Feather si voltò per guardare la spada nel fianco della casetta, o il "monito" come lo chiamò Elecmon e cinguettò: «Non so cosa sia un "computer", ma di certo so che fermeremo i Digiprescelti ed i Digimon cattivi! Vero, Kalyn?»
    La ragazza non si sentiva effettivamente all'altezza di fermare una guerra che andava avanti da chissà quanto, ma non voleva nemmeno deludere il suo Digimon, né tanto meno Elecmon e il misterioso Homeostasis che l'aveva portata lì.
    «Di sicuro daremo una mano.» rispose «Ad essere onesta non so quanto tu ed io potremmo fare per fermare una guerra e salvare il mondo, ma faremo del nostro meglio per migliorare le cose.»
    Feather sembrò comunque soddisfatto dalla risposta della sua Digiprescelta e scosse le piume marroni, probabilmente non stava più nella pelle e voleva mettersi alla prova fermando i cattivi.
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    Le tue parole fecero tornare a sorridere il piccolo animale rosso e blu.
    Hai altre domande?
    Ti chiese in tono gentile, sembrava davvero sollevato dalle parole tue e del tuo compagno.
    Comunque per iniziare il vostro viaggio, vi consiglio di seguire quel sentiero
    Il Digimon indicava una strada sterrata, facilmente notabile in mezzo a tutto quel verde, mentre se avesti guardato in qualsiasi altra direzione avresti potuto notare una sorta di foresta circondare la Città della Rinascita.
    Seguendo il percorso giungerete alla Digicittà, dove potrete incontrare altri digiprescelti, una volta li potrete decidere dove andare. Inoltre vi invito a star lontano dai boschi che circondano questo posto, vi sono tanti Digimon aggressivi che non aspettano altro che attaccare colore che si disperdono.



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    Elecmon non solo le chiese se avesse altre domande da fargli, ma le diede anche delle utili informazioni su come arrivare in un altro posto chiamato "Digicittà" e sul bosco che recintava la Città della Rinascita, a quanto pare piena di Digimon aggressivi.
    Ovviamente Kalyn non sapeva che aspettarsi dalla Digicittà, né esattamente perché Elecmon le stesse dando indicazioni per raggiungerla, ma immaginò che lo stesse facendo perché fosse lì che i Digiprescelti dovessero andare prima o poi. Magari perché lì erano più utili che alla Città della Rinascita.
    C'erano decisamente un'infinità di domande che le ronzavano per la testa, ma decise di non porle al Digimon coniglio. Un po' perché dubitava che il Digimon rosso potesse rispondere a molte di queste, viste precedenti risposte poco dettagliate su Homeostasis o sul perché tutto avesse "Digi" nel nome, un po' perché non voleva disturbarlo ulteriormente essendo stato già fin troppo gentile.
    «No, altre domande no, degne di nota per lo meno.» gli rispose con un sorriso «Ti ringrazio tantissimo per tutte le risposte che mi hai dato finora e la tua pazienza, oltre che per le indicazioni ovviamente!»
    «Grazie e a presto, Elecmon. Io adesso vado, salutami tutti gli altri!» intervenne Feather. Kalyn non collegò subito, ma il suo Digimon compagno stava lasciando un saluto per i suoi amichetti di una vita, al momento probabilmente intenti a giocare altrove.
    «Beh, dato che Feather scalpita per partire, se non hai bisogno di una mano qui noi andiamo. Torneremo comunque di tanto in tanto per un saluto e per vedere se hai bisogno di qualcosa.» aggiunse la ragazza.
    Ad essere sinceri c'erano ancora molte cose che la intimorivano: l'essere finita in un nuovo mondo pieno di strane creature, la guerra portata avanti da altri Digiprescelti come lei per qualche motivo, e la stessa eventualità di incontrare altre persone come lei alla Digicittà e non saper bene che fare. Ma oltre a questi timore si era accesa in lei anche la voglia di esplorare, di conoscere, di vivere un'avventura degna di questo nome che la portasse via dalla monotonia e dallo stress della sua vita scandita dai traslochi.
    Se è un sogno, si disse, spero di non svegliarmi per un bel pezzo.
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    Certamente! Magari quando anche loro si saranno incontrati con i loro digiprescelti vi rincontrerete
    Esclamò Elecmon in risposta a Feather, il coniglio rosso vi avrebbe quindi augurato buona fortuna per il vostro viaggio. Se aveste seguito i consigli del Digimon, seguendo la stradina sterrata, vi sareste ritrovati lungo la riva di un fiumiciattolo, la cui acqua incredibilmente limpida permetteva di vedere il fondale roccioso.
    Man mano che vi sareste diretti verso il fiume avreste potuto osservare sempre più flora, vi erano margherite, soffioni e altri vari tipi di fiori che riempivano il manto erboso di colori. Il sole, alto e splendente nel cielo, si rifletteva nell'acqua creando meravigliosi giochi di luce. Avresti anche potuto notare una sorta di girino nuotare seguendo la corrente senza curarsi minimamente di voi.
    PpNG8p8
    Nonostante la mancata presenza di nuvole faceva si che il sole picchiasse, il vento non così forte da dar fastidio, ma abbastanza per arieggiare, faceva sì che quella fosse una giornata perfetta per fare un giro.
    Se aveste proseguito lungo il fiume avreste incominciato a vedere, in lontananza le figure di costruzioni chiaramente non naturali, che fosse quella la "Digicittà" di cui vi aveva parlato Elecmon?


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    Kalyn
    Salutato Elecmon, il duo si mise in moto, anche se l'unica a camminare era Kalyn poiché Feather continuava a stare saldamente appollaiato sulla spalla della ragazza. Guardando con sospetto gli alberi tra i quali, a quanto pareva, si aggiravano Digimon aggressivi, la Digiprescelta imboccò la stradina sterrata che le aveva indicato il Digimon coniglio.
    Kalyn si ritrovò così a costeggiare un fiume di piccole dimensioni ma dall'acqua incredibilmente limpida.
    «Wow, posso vedere i ciottoli sul fondo!» commentò, osservando con interesse il letto del fiume cercando di scorgere il familiare scintillio delle scaglie dei pesci.
    Quel che vide infine di certo non era un pesce.
    «E quello cos'è?!» esclamò non appena notò una creatura che sembrava un grosso girino blu con braccia e gambe.
    «Quello?» le fece eco il suo Digimon, sporgendosi dalla spalla su cui era appollaiato per vedere cosa avesse attirato l'attenzione della sua Digiprescelta. «Quello è un Otamamon, è un Digimon anche lui.» le spiegò.
    Il Digimon girino continuò per la sua strada, ignorando il duo e continuando a nuotare seguendo la corrente.
    Un senso di meraviglia colpì la ragazza senza preavviso. La giornata era fantastica, il sole splendeva alto nel cielo terso, un venticello rinfrescava e smuoveva l'aria e quel mondo sconosciuto prometteva di essere pieno di meraviglie. Meraviglie anche piccole, come quel fiumiciattolo dalle acque cristalline ed i suoi misteriosi abitanti Digimon.
    «Kalyn? Tutto bene?» le chiese il Pinamon, preoccupato.
    Kalyn si rese conto solo allora di essersi fermata ed essere rimasta in silenzio per tutto quel suo momento di contemplazione.
    «Sì va tutto benissimo, Feather.» lo rassicuró, dandogli nuovamente una grattatina tra le piume «Mi ero persa un momento a guardare il paesaggio, adesso ripartiamo. Prossima fermata, la Digicittà!»
    La ragazza ricominciò il suo cammino e non ci volle molto prima che all'orizzonte cominciarono a stagliarsi le sagome di costruzioni.
    «Credo sia quella la Digicittà, siamo quasi arrivati.»
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    DIGIMON
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    Continuando per la strada avreste potuto vedere quei palazzi avvicinarsi sempre di più. Continuando a camminare il "silenzio" della natura avrebbe lasciato posto a dei forti suoni, di fatto iniziaste a sentire un forte clangore metallico, come degli attrezzi che battevano su su del ferro. Pochi metri più avanti la strada si sarebbe divisa, da una parte davanti a voi vi era la città, ormai sempre più vicina, dall'altra sulla sinistra avreste potuto notare un grosso capannone, da cui provenivano quei forti rumori, quale strada avreste percorso?


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    At long last! I have searched for thee high and low!

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    Kalyn
    I palazzi della città erano sempre più vicini, mancava veramente poco ormai. Lo stormire delle foglie ed il gorgheggiare dell'acqua del fiumiciattolo stavano infatti lasciando gradualmente il posto ad un forte rumore metallico.
    «Certo che è bella rumorosa questa Digicittà.» commentò Kalyn.
    «Sarà una città piena di vita...» le rispose il suo Digimon, anche se poco convinto.
    «Mah, più che piena di vita pare che stiano prendendo a martellate una sbarra di ferro. Senti che roba!» borbottò lei.
    Nel corso della sua vita ne aveva viste di città e quello, più che il rumore del traffico di una città viva ed indaffarata, le sembrava il rumore di un cantiere.
    Arrivati ad un bivio, il duo si rese conto che il rumore metallico proveniva dalla via a sinistra, che anziché portare in città conduceva ad un grosso capannone.
    «Oh, non era la città a fare tutto questo baccano.» constató la Digiprescelta ferma al bivio, intenta a fissare il capannone.
    «Cosa staranno facendo secondo te?» chiese Feather incuriosito, sporgendosi dalla spalla della ragazza per cercare di scorgere qualche indizio sulla natura di quel rumore o di quel luogo.
    «Non lo so proprio. Come ti ho detto, mi pare che qualcuno con qualche attrezzo stia battendo su del ferro, potrebbe essere un'officina...o la bottega di un artigiano che lavora ferro magari.»
    Dalla faccia che fece Feather, Kalyn intuì che qualcosa nella sua risposta gli fosse sfuggito, magari qualche termine che aveva usato (d'altronde prima non sapeva nemmeno cosa volesse dire "trasloco"), ma invece di chiedere il significato di qualche parola domandò: «Possiamo andare a vedere?»
    «Non lo so, Feather. Non vorrei che disturbassimo.» gli rispose. Di certo non potevano aspettarsi la pazienza e la cordialità di Elecmon da tutti gli abitanti di Digiworld, no?
    «Oh.» fece il Digimon deluso. «Nemmeno se ce ne stiamo buoni in un angolo?»
    Kalyn capí in quell'istante che non sarebbe mai riuscita a dire di no al proprio Digimon se le chiedeva qualcosa guardandola con grossi occhioni supplichevoli, che era proprio quello che aveva iniziato a fare Feather.
    «OK, va bene, hai vinto.» sospirò rassegnata «Andiamo a dare un'occhiata ma se vedo che diamo fastidio ce ne andiamo subito, intesi?»
    «Intesi!» esclamò il piccolo Digimon uccello balzando giù dalla spalla della sua Digiprescelta per correre in direzione del capannone.
    Kalyn scosse la testa con un sorrisetto divertito e si mise a seguire il suo Digimon con più calma.
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