Narrato - "Pensato" - < Parlato >

Il proprietario parve condividere le preoccupazioni del piccolo Rubilax ed incaricò quindi un dipendente di avviarsi verso la Diginfermeria.
Intanto la sfida continuava senza esclusione di colpi, o meglio, di morsi.
Il Digimon iniziava a macinare terreno, ed effettivamente fu il primo ad esaurire la propria scorta, e tentò pure di scoraggiare il rosso aggiungendo un commento tra un boccone e l'altro... con non troppa evidente efficacia, poche cose potevano attirare tanto l'attenzione del cavaliere oltre il combattimento, ed il cibo era una di quelle.
Dopo un paio di panini divorati dopo che Potamon ebbe finito, anche Panpan arrivò alla fine della sua pila e, colpa forse il troppo condimento, quando il ragazzo addentò il penultimo, avendo ancora un boccone da deglutire, la pressione esercitata sul nuovo panino deve essere stata troppa, dato che quando il ragazzo andò ad addentarlo, buona parte del condimento in eccesso, nello specifico tanta salsa e qualche fetta di pomodoro, schizzarono via dal retro del panino, volando sopra il tavolo ed andando ad impattare, in parte, sul pavimento fra i contendenti e la folla ammirante, ed in parte proprio in faccia alla Digipatata!
Tristepan, dal canto suo, come non si accorse della frecciatina avversaria, non si accorse nemmeno di aver sparato via mezzo contenuto del panino, ed andò tranquillamente a trangugiare l'ultimo.
Divorato anch'esso, cercò di trattenere un secondo rutto, riuscendoci per metà e dichiarando a gran voce, per la seconda volta:
<da bere!! >
Ciò che sfuggì al ragazzo però non sfuggì al compagno, tutta quella farcitura era sospetta.
Se il proprietario avesse deciso di continuare la sfida, avrebbe approfittato della confusione nel locale per sgattaiolare nelle cucine e quindi controllare i piatti che sarebbero stati portati ai contendenti e, se avesse avuto conferma dei suoi dubbi, scambiandoli, facendo così finire quello destinato al ragazzo al Digimon e viceversa.

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Il Patamon accusò il colpo, come comprovato dal pulsante segno rosso in pieno viso, ma, per quanto con un ala sulla fossa, fece onore a ciò che annunciò poco prima di dare i via alle ostilità, scagliando una seconda Bomba d'aria, stavolta direttamente al indirizzo del battle junkie.
Dracomon se la vide arrivare direttamente addosso senza il tempo di opporre alcuna resistenza, inquanto, dato lo slancio necessario per portare a termine il suo primo attacco, ora si ritrovava ancora in fase di atterraggio, e non appena ritrovò l'equilibrio per restare stabile sulle sue gambe fu investito dal getto d'aria compressa lanciato dal avversario.
Una leggera nuvola di polvere avvolse il Digidrago, offuscandone appena le sembianze ed impedendo di avere una conferma visiva della sua reazione.
Normalmente uno si immagina, in una situazione simile, di sentire un verso di dolore, o magari un ringhio di rabbia, ma Dracmon stupì tutti i presenti.
< Hehehe... AHAHAHAHAHAH! >
Il Drago digitale proruppe in una risata, la nube si diradò in fretta, e mostro il Digimon ancora in piedi che se la godeva di gusto: occhi sgranati, ghigno sul volto, rivolto al cielo e ancora ben saldo sulle gambe.
Il colpo era andato a segno indubbiamente, come riportato dai vari graffi ben visibili sul suo corpo, ma non era stato abbastanza da atterrarlo.
< Esatto, questo volevo! Combatti! Reagisci! Fammi divertire!! >
Esclamò quindi verso il Patamon.
La scena aveva un ché di spaventoso, a vedere come nonostante il colpo preso, e quindi il dolore provato di conseguenza, il compagno di squadra sembrasse come star passando il miglior momento della sua vita.
< Waaaaah... E' partito.. siamo sicuri che sta bene con la testa..? >
< Nope. >
< E a te sta bene..? >
< Yep. >
Devimon sembrava leggermente turbato da quella situazione, insomma, nemmeno lui aveva esattamente tutte le rotelle apposto, ma qui si esagerava.
Da canto mio invece era perfetto, chiunque avessimo avuto contro avrebbe perlomeno tentennato ad affrontare uno come Dracomon, e se non altro, LUI non avrebbe esitato contro nessuno.
Intanto, in preda alla scarica di adrenalina che si stava godendo, il battle junkie caricò di nuovo sulle zampe posteriori per eseguire nuovamente il balzo eseguito durante il primo attacco, come per eseguire nuovamente la Codata del Drago, mossa abbastanza stupida dato che chiunque sarebbe stato in guardia dopo essersela presa poco prima, ma invece di copiare la mossa, stavolta Dracomon stava cercando solo di farlo pensare al avversario, che invece della coda, si sarebbe trovato davanti le fauci aperte del Digidrago di fronte a se che liberarono invece una vampa di fiamme al urlo di:
< Piccola Fiammata! >
L'attacco, nonostante la resistenza naturale posseduta dal Patamon nei confronti del suo elemento, sarebbe stato sufficiente a mandarlo direttamente alla Città della Rinascita sotto forma di dati, quei pochi che non sarebbero stati assorbiti da un stranamente taciturno Dracomon, certo.
Il Digimon rimase qualche istante a fissare il punto in cui poco prima stava il Patamon, quasi con espressione triste, forse perché non era durato abbastanza da soddisfarlo?.. Ma poi:
< Ahahah... AHAHAHAHAHAHAH!! IL PROSSIMO!! >
Urlò divertito al indirizzo dei restanti sfidanti, con gli occhi quasi di un pazzo e delle piccole vampe di fuoco che gli sfuggivano dai lati della bocca, fuori dal suo controllo in quella situazione di euforia.

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< Ah, la vostra miniera, almeno sembra molto alla mano, spero solo la situazione non degeneri.. >
Disse Rubilax, non potendo nemmeno immaginare cosa sarebbe successo di li a poco.
In un attimo Burgermon accese tutti i motori di che poteva accendere, mettendo a lavoro chiunque gli capitasse a tiro, chi per cucinare e chi per pubblicizzare.
Il proprietario aveva un buon fiuto per gli affari ed infatti in poco tempo ci fu un afflusso costante di gente che entrava e panini che uscivano dalla cucina.
La confusione riuscì a destare Panpan dalla sua trance ed appena si rese conto che il numero di panini stava aumentando gli occhi iniziarono a brillargli, stava per scattare in piedi in direzione di Burgermon, forse per ringraziarlo, quando lo sguardo del suo sfidante gli passò di fronte agli occhi, un inconfondibile sguardo di sfida e convinzione che nessuno avrebbe potuto batterlo.
Nello stesso istante i frammentati commenti della folla gli giunsero alle orecchie, il che non fece altro che scaldarlo ancora di più.
< Oh- oh... >
Esclamò il piccolo Digimon rosso, capendo già come sarebbe andata a finire.
< Quì non finirà finche uno dei due non sviene... Ehy! >
Esclamò dunque in direzione del proprietario del locale, avvicinandosi a lui.
< Forse è meglio se mandi qualcuno ad informare anche la Digi Infermeria, che sia per Panpan o per l'altro, temo che qualcuno ne avrà bisogno alla fine... >
Disse ormai rassegnato.
In quel istante Tristepan, che ormai era sul punto di far digrignare i denti, scattò in piedi, portandosi il pugno davanti al viso, flexando anche un po il bicipite.
< Io Sono Sir Tristepan Pendrake! Cavaliere del ordine dei Light Digidestined e non mi tiro mai indietro, qualunque sia la sfida che mi si lancia contro! Preparati perché non ti darò vita facile! >
Esclamò in modo perentoreo, in modo che tutti lo sentissero.
Magari non avrebbe vinto, magari avrebbero riso di lui, ma lui andava abbastanza orgoglioso del suo appetito, spesso paragonato a quello dei personaggi dei cartoni animati, ed era sicuro che avrebbe per lo meno dato del filo da torcere a chiunque li dentro.
Di li a poco Burgermon dette il via alla sfida e, dopo un sospiro, il cavaliere si lanciò al attacco contro il suo centinaio di ben di dio.
Non c'era che dire, in cucina sapevano il fatto loro, erano dei panini ottimi, il che non faceva che stimolare l'appetito, già fastidiosamente presente prima del contesto, ancora di più.
Durante l'abbuffata Panpan si chiuse di nuovo in se stesso: non aveva senso prestare attenzione alla folla, ne tanto meno al Digimon che aveva di fronte, no sarebbe stato solo uno spreco di energie che poteva riversare invece nel mangiare un delizioso panino in più.
Il ragazzo addentava a passo più che sostenuto, facendo sparire prima un panino sulla mano destra, subito dopo sulla sinistra per poi tornare a voltarsi verso la destra.
Dopo che la pila cominciò a diminuire sbattè una mano libera sul tavolo, in modo da attirare l'attenzione, per poi esclamare:
< Da bere! BUUURP! >
Per poi tornare a dedicarsi a masticare, non curante del sonoro rutto che coronò la richiesta.
Rubilax da canto suo aveva un espressione indecifrabile... Da un lato era leggermente disgustato dalla scena, insomma, a rigor di logica, tutta quella roba non poteva starci dentro il suo partner! Ma dal altra era stupito dalla prova dei fatti, in qualche modo ci stava! E anzi, pareva esserci ancora molto spazio da riempire!

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Quella specie di patata volante probabilmente credeva di aver fatto una grande scelta tattica, aveva alzato un polverone, coprendoci la visuale e, fosse stato chiunque altro, magari pure disorientati, peccato solo che Dracomon prese quella Bomba d'Aria come una provocazione, e non appena l'attacco colpì lui saltò fuori dalla nube, non dando quindi al patato il tempo di spostarsi dalla sua posizione, caricandolo con un urlo lanciato a pieni polmoni.
Una volta raggiunto alla fine del balzo ruotò su se stesso, andando ad impattargli addosso con una poderosa Codata del Drago.
< Ahhhh è partito.. >
Dissi con un mezzo sospiro, assistendo alla scena.
< Beh, era già strano che non avesse caricato appena erano in vista hihihi. >
Rispose di contro Devimon.
< ...Non hai tutti i torti. >
Mi ritrovai quindi ad ammettere, guardando il ghigno soddisfatto sul muso del digidrago.

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Il primo hamburger non ci mise granché a sparire in quel abisso che i comuni mortali chiamano "lo stomaco di Panpan" e non appena fu divorato entrò un quarto ospite nel locale.
Era un Digimon somigliante ad un decoupage di patate, e da come si espresse era un chiaro amante dei panini di Burgermon.
Non appena vide Tristepan e la pila di hamburger davanti a lui gli lanciò un guanto di sfida.
Il rosso, che fino a quel momento si era estraniato dal mondo circostante si fermò, si voltò e, una volta deglutito l'ultimo boccone del ormai fù secondo panino disse:
< Se vuoi provarlo sono sempre pronto ad accettare sfide! >
Esclamò battendosi il pugno sul petto.
La scena stupì leggermente Rubilax, che avvicinatosi al proprietario chiese:
< Non ha nemmeno fatto in tempo ad entrare e già sfida Tristepan ad una gara di abbuffate? Chi è? >
il cavaliere intanto si era già voltato verso la pila di cibo, fece un sospiro ad occhi chiusi, preparandosi mentalmente per ciò che stava per iniziare, ma poi, d'un tratto sbiancò leggermente... Un pensiero gli affiorò di colpo nella mente.
Una quarta bocca si era appena aggiunta, il che voleva dire meno cibo per lui, che avesse vinto o perso.
Quel pensiero gli accese una fiamma nel profondo dei suoi occhi dorati.
Se tanto ormai doveva competere, avrebbe mangiato due volte più velocemente di quanto aveva mai fatto, in quel modo, pensava, sarebbe riuscito a mangiare lo stesso tanto di quanto avrebbe potuto senza il misterioso sfidante!

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Per quanto incredibile possa sembrare, il ragionamento del rosso sembrò intaccare la fermezza del leone digitale, che passò da un secco "no" ad un "ci rifletterò" più promettente.
Quando la discussione sembrava ormai agli sgoccioli, così come la resistenza dello stomaco di Tristepan, il più grande dei Burgermon si fece avanti, offrendo ai presenti una pila di hamburger ancora caldi, presentandoli come eccedenze che quindi sarebbero comunque andati smaltiti.
Leomon ne prese uno con garbo, ringraziando e promettendo di finire il lavoro entro la giornata.
Al cavaliere non serviva altro segnale di assenso.
< Waaah sembrano squisiti! Grazie! >
Esclamò dunque afferrandone uno per mano e dando un morso a ciascuno, lacrime di gioia ormai affioravano ai bordi degli occhi.
< ..Contegno cosa sconosciuta vero? >
Rispose Rubilax con un respiro, per poi ringraziare cortesemente il proprietario del locale prima di servirsi anche lui un panino.
Tristepan non fece minimamente caso al commento del partner, o a tutto il resto che lo circondava in effetti, preso com'era dal riempirsi la pancia, era chiaro che lo spuntino non sarebbe durato molto con lui presente.
I due avevano a grandi linee ottenuto ciò per cui erano venuti, e non avevano idea di come riempire il resto del loro tempo, ma a quanto sembrava il problema non era ancora riuscito nemmeno a palesarsi nella mente del ragazzo, perso completamente nella delizia del cibo.