Di corsa all'Infermeria!

Salutato Elecmon, Kalyn non perse tempo e cercò la funzione del teletrasporto sul Digivice. Selezionandola lei la sua squadra vennero investiti da un fascio di luce che li obbligò a chiudere gli occhi e quando li riaprirono si trovarono nella piazza centrale della Digi Città.
«Ma cosa?» chiese perplesso Feather guardandosi intorno.
«Come?» gli fece eco Grace.
«Il teletrasporto del Digivice, ora muoviamoci.» tagliò corto la Digiprescelta prendendo un Tail ormai definitivamente svenuto dalle ali del Falcomon ed incamminandosi seguendo le frecce segnaletiche bianche disegnate a terra.
«Io neanche sapevo che potessero farlo!» rispose incredulo l'uccello lanciandosi all'inseguimento della ragazza con Grace alle calcagna.

◆◆◆

Il gruppo non ci mise molto ad arrivare alla Digi Infermeria, ma Grace nel frattempo si era stancata troppo per continuare a volare e si era attorcigliata a mo' di sciarpa attorno al collo di Kalyn mentre quest'ultima non si sentiva più le braccia a forza di trasportare il Digimon leoncino svenuto. Jelly dal canto suo si era spostato sulla testa della Digiprescelta ed osservava il mondo con due tondi occhi neri colmi di curiosità, senza però proferir alcun suono. Cosa strana se confrontato con com'era Grace nel suo stesso stadio, che pur non sapendo parlare non stava zitta un attimo comunicando con una serie di versetti.
Feather, l'unico ancora in salute e dotato di arti con cui poteva dare una mano, corse in avanti per precedere la ragazza ed aprirle le porte dell'imponente edificio.
«Scusate, i miei Digimon hanno bisogno di cure, cosa dobbiamo fare? A chi ci dobbiamo rivolgere?» esordì Kalyn entrando nella struttura.

Appena entrato il gruppo fu subito accolto da due Digimon angelici, uno dei quali aveva sembianze femminili con cinque paia di ali dorate, una lunga chioma del medesimo colore ed indossava un'imponente armatura blu che lasciava scoperti solo il ventre e parte del viso e da cui sotto spuntava una candida gonna.
«Un Digimon alla Città della Rinascita aveva preso di mira le uova e stava usando l'uovo del piccoletto sulla mia testa come un pallone da calcio.» spiegò Kalyn mentre l'angelo in armatura poggiava le mani su Tail.
Ben presto il Leormon riaprì gli occhi e riacquistò le forze, tanto che si liberò dalle braccia della Digiprescelta e zompò a terra, finalmente di nuovo in grado di reggersi sulle sue zampe.
«Wow, sono completamente guarito!» esclamò sollevando una zampa anteriore ed allargando e chiudendo le dita artigliate per testarne la risposta, «Grazie mille!»
La ragazza sentendo quella parole tirò un sospiro di sollievo e cominciò a slegare Grace dal suo collo, rincuorata che le mani miracolose del Digimon che aveva di fronte potessero in qualche modo curare senza problemi i suoi Digimon.
«Ci sarebbe anche lei, anche se è meno grave di Tail.» disse porgendo la Kudamon al Digimon angelico.
«Sono solo un po' stanca, purtroppo hanno fatto loro tutto il lavoro.» ammise il Digimon simile ad un furetto.
Nel frattempo Jelly cominciò a tremolare come un budino su di un piatto che veniva scosso ed i due Digimon più grandi lo notarono.
«Secondo te che ha?» chiese Feather a bassa voce a Tail per non disturbare Kalyn e l'angelo alle prese con Grace.
«Non lo so, forse deve andare in bagno?» azzardò il leoncino.
«Ne dubito, da quando è nato non ha mangiato né bevuto nulla...» rispose pensoso il Falcomon portandosi un artiglio dell'ala sotto il becco, facendo poi schioccarne due come se fossero dita quando venne colto dall'illuminazione.
«Ma certo! E' proprio questo il problema, avrà fame o sete!» e detto questo sfilò abilmente il D-Terminal dalla tasca della Digiprescelta e si mise a tirar fuori dall'inventario digitale ed ad allinearli sul pavimento i vari budini e le fette di torta comprate da Palmon e le strane bevande colorate trovare al negozio di Omekamon la sera precedente di ritorno dal Canyon dei Fossili.
Alla vista di tutto quel bendidio il piccolo Jelly saltò letteralmente dalla gioia e si lanciò direttamente sulla boccetta contenente una bibita nera come la notte, stappandola con un morso e tracannando il contenuto.
«Avevi ragione tu, guarda quanta sete che aveva!» commentò Tail mentre il piccoletto gelatinoso stava bevendo anche le ultime gocce della bibita.

Kalyn stava reggendo Grace mentre quest'ultima veniva curata dall'imposizione delle mani del Digimon angelico e questa volta, finalmente libera dalla preoccupazione che l'aveva stretta in una morsa dall'inizio della battaglia contro Dracmon, era particolarmente presa dall'osservare tutti i segni della battaglia scomparire dal corpicino del Digimon simil furetto. I Digimon non cessavano mai di stupirla, c'era sempre un nuovo Digimon con una nuova caratteristica o una nuova abilità che stuzzicavano la sua curiosità e fame di scoperta. La ragazza non si era mai creduta avventuriera, o particolarmente curiosa su qualunque cosa come poteva esserlo una ricercatrice, ma con Digiworld ed i Digimon non poteva fare a meno di volerne sapere di più.
Così assorta nei suoi pensieri e nelle sue osservazioni, a mala pena si accorse che Jelly aveva abbandonato il suo posto sulla sua testa e di certo non aveva seguito il discorso di Feather e Tail, né aveva fatto caso all'assenza del suo D-Terminal dalla tasca della tuta.
Quando sentì però la voce allarmata dell'angelo dire qualcosa su di una bibita sobbalzò letteralmente per lo spavento riportata immediatamente al presente e si voltò seguendo lo sguardo del Digimon medico.
Ai suoi piedi c'era un caos di budini, fette di torta e boccette colorate, Feather stringeva tra le ali artigliate il suo D-Terminal e Jally aveva appena finito di scolarsi fino all'ultima goccia una di quelle boccette.
Che evidentemente dalla spiegazione dell'angelo non erano semplici bibite.
Evidentemente le preoccupazioni per Kalyn non erano ancora finite.
Grace, ormai del tutto guarita, svolazzò via dalle sue mani e andò a picchiettare delicatamente con un artiglio sulla macchia nera comparsa sul corpo di Jelly, dove la ragazza ipotizzava potesse esserci lo stomaco della creaturina.
«Che cosa strana.» commentò incuriosita osservando la macchia cominciare ad espandersi.
«Oh no! Non lo sapevamo, non so nemmeno cos'è un Cambia colore!» esclamò Tail visibilmente preoccupato, fiondandosi anche lui su Jelly per osservare la macchia espandersi sempre di più.
Il piccoletto, forse per tranquillizzare tutti dimostrando quanto stesse bene o forse aveva solo bisogno di ruttare, emise dalla bocca una singola bolla. Nera.
«Non dirmi che quella è una bolla del suo Sparabolle...» commentò il leoncino con un filo di voce osservando la bolla scura scoppiare sopra la sua testa.
«Che forza lo Sparabolle colorato! Fallo ancora, fallo ancora!»
E mentre Jelly intratteneva la Kudamon emettendo altre bolle nere come il carbone ma ancora trasparenti come normali bolle di sapone, Feather aggrottò le piume della fronte e tornò a fissare il D-Terminal.
«Eppure nella descrizione delle boccette c'è espressamente scritto "bevanda"...» borbottò, poi sgranò gli occhi e con aria colpevole fissò i presenti.
«Effettivamente non ho letto bene il resto della descrizione...»
A quel punto Kalyn si avvicinò al suo Digimon e riprese il D-Terminal per leggere la descrizione completa, dato che nemmeno lei l'aveva realmente fatto la sera prima, aveva semplicemente comprato senza farsi troppe domande (complice anche la stanchezza) una serie di oggetti che le erano sembrati utili o che i venditori le avevano detto che lo sarebbero stati.
«Qui dice che cambia il colore del Digimon e fa acquisire un nuovo...tipo? »
Ormai Jelly era diventato completamente nero dalla testa alle appendici gelatinose che potevano contare come "piedi".
«In che senso un nuovo tipo?» chiese curiosa Grace mentre giocava con le bolle nere del Poyomon, cercando di acchiapparle come avrebbe fatto un gatto con il vantaggio di poterle effettivamente seguire in aria.
«Non ne ho idea.» le rispose Tail girando intorno ai due per osservare il piccolo Jelly da ogni angolatura, costatando che fosse indubbiamente tutto nero ormai, «Forse c'entra con le bolle nere?»
La Digiprescelta decise di lasciare momentaneamente perdere le discussioni tra i suoi Digimon e si ricolse direttamente all'angelo.
«Hai detto che è irreversibile, ma è grave? Questi "cambiacolori" li ho presi al Digi Mercato, non dovrebbero essere pericolosi per i Digimon...no?» chiese preoccupata.
Aveva letteralmente appena salvato quel Digimon dai calci di un piccolo teppista, l'ultima cosa che voleva è che stesse più male per colpa di una sua disattenzione.

Feather, che era rimasto un po' in disparte preso dai sensi di colpa per aver potenzialmente messo a rischio la vita del nuovo arrivato, cominciò ad avvicinarsi meccanicamente al gruppetto dei suoi compagni chini sul piccolo Digimon. Jelly non appena lo vide sparò un altro paio di bolle scure che impattarono sul becco del Falcomon scoppiando all'istante, forse nel tentativo di scacciare i suoi pensieri negativi.
Nel frattempo Kalyn tirò l'ennesimo lungo sospiro di sollievo alla spiegazione del Digimon angelico, sperando che fosse l'ultimo della giornata e che non le piombassero addosso altre preoccupazioni.
Ophanimon però s'interruppe perché qualcos'altro aveva rubato la sua attenzione: una ragazza aveva appena varcato la soglia dell'infermeria stringendo tra le braccia un Digimon porcospino con evidenti bruciature sulla pelliccia e si guardava intorno impaurita per poi notare finalmente l'angelo ed avvicinarsi di corsa per chiederle aiuto.
La nuova arrivata spiegò velocemente l'accaduto, accennando ad un guardiano a difesa di un obelisco o qualcosa del genere, mentre il Digimon ferito seppur visibilmente sofferente si sforzava di fare il duro dicendo che avrebbe ancora potuto combattere.
Vedendo quella scena, alla Digiprescelta inglese si strinse il cuore, dato che soli pochi momenti prima era toccato a lei correre nella struttura con in braccio un Digimon ferito in cerca di aiuto.
Poveri, speriamo che il suo Digimon si rimetta subito in forze come Tail e Grace. pensò Kalyn in un moto di empatia.
Ophanimon non perse tempo e giustamente si congedò velocemente da loro per potersi dedicare alla cura del nuovo Digimon con la solita imposizione delle mani.
C'era una cosa però che stuzzicava l'interesse di Kalyn: cos'era l'obelisco di cui aveva parlato la ragazza? E chi era il guardiano che le aveva ridotto così il suo Digimon?
Mentre ci pensava notò che l'altra ragazza di tanto in tanto le lanciava delle occhiate, per poi distogliere subito lo sguardo come imbarazzata non appena i loro sguardi si incrociavano.
Che volesse chiederle qualcosa ma non osava farlo?
«Non ti preoccupare! Sono sicuro che il tuo Digimon si rimetterà in un batter d'occhio! Anch'io stavo male poco fa e guarda come sono in forma adesso grazie alle cure di Ophanimon!» esclamò tutto ad un tratto Tail interpretando a modo suo l'atteggiamento dell'altra Digiprescelta.
Solo a quel punto Kalyn si rese conto che i suoi Digimon avevano smesso di fare capannello attorno a Jelly e ora stavano osservando interessati la nuova situazione.
«Già ha curato anche me, posso confermare!» gli andò dietro Grace alzandosi di quota ed iniziando a svolazzare ad altezza viso vicino alla ragazza.
«Penso che già lo sappia, ma apprezzo il tentativo ragazzi.» commentò la loro Digiprescelta abbozzando un sorriso e dando ad entrambi una carezza sulla testa.
Feather invece rimase in silenzio ad osservare, guardingo come al solito in presenza di un nuovo essere umano sconosciuto. L'unica differenza era il Poyomon che gli si stava arrampicando in testa che rendeva molto meno intimidatorio il suo sguardo indagatore.
«Posso chiederti però cos'è questa storia dell'obelisco e del guardiano? Sono arrivata a Digiworld solo l'altro ieri e non ne ho ancora mai sentito parlare.» chiese a quel punto Kalyn all'altra ragazza.
Se ci sono posti protetti da guardiani pericolosi è meglio saperlo prima di finirci per caso, non ci tengo a rivivere un'esperienza come quella del Canyon tanto presto. Se non peggio. si disse ripensando a quanto Toropiamon, i suoi sgherri ed i suoi alberi carnivori li avessero colti impreparati.
«Oh e io sono Kathryn, ma puoi chiamarmi Kalyn se vuoi, mentre loro sono Tail, Grace, Feather e Jelly.» concluse presentandosi ed indicando uno per uno i suoi Digimon mentre li elencava.

Kalyn ascoltò con attenzione ciò che la nuova arrivata ed Ophanimon le spiegarono.
A quanto pareva, a digiworld erano sorti dei particolari obelischi che impedivano la digievoluzione dei Digimon della zona, uno dei quali si trovava proprio nella Digi Città. Venivano protetti da dei Digimon guardiani e venivano costruiti (o ricostruiti puntualmente in caso di abbattimento) da dei certi "Dark Digidestined".
«Dark Digidestined?» ripeté Tail piegando la testa di lato, confuso.
«E chi sarebbero?» chiese a sua volta Grace.
«Uhm...» iniziò la loro Digiprescelta, incrociando le braccia sul petto e ragionando su ciò che aveva sentito appena arrivata in quel mondo sconosciuto, «Il nome non mi ispira nulla di buono, mi ricordano...»
«Ricordano i Digiprescelti cattivi di cui ci ha parlato Elecmon!» la interruppe Feather, arrivando alla sua stessa conclusione.
«Esatto.» gli rispose la ragazza prima di tornare a rivolgersi ad Ophanimon ed alla Digiprescelta di Herissmon, «Quando sono arrivata a Digiworld l'altro giorno, Elecmon ha detto a me e a Feather che non tutti i Digiprescelti che arrivano qui sono mossi da buone intenzioni e che ci sono due fazioni che si danno battaglia. Questi Dark Digidestined sono una delle due fazioni immagino, giusto?»
«Se i Dark Digidestined sono i cattivi, chi sono i buoni?» chiese ancora Grace.

Nonostante Kalyn ed i suoi Digimon fossero finiti lì per un evento spiacevole, e lo stesso si poteva dire per l'altra Digiprescelta ed il suo Herissmon, la ragazza non poteva far a meno di considerare l'incontro come un colpo di fortuna.
Come poteva fare altrimenti del resto? Stava imparando un sacco di nuove cose su Digiworld, gli altri Digiprescelti, la guerra accennata da Elecmon e come girassero le cose a Digiworld grazie a quella conversazione.
Ora non solo sapeva dei Dark Digidestined, dei "cattivi", e dei loro obelischi che impedivano la digievoluzione, ma anche della fazione che vi si opponeva: i Light Digidestined.
Quando Herissmon, Miriam e Ophanimon ne parlarono, a Tail scintillarono gli occhi dalla meraviglia e dall'emozione, visibilmente affascinato dalla fazione dei "buoni" e probabilmente estasiato dall'avere di fronte un'eroina di Digiworld ufficiale.
Anche Feather sembrava colpito. Aveva smesso di lanciare sguardi taglienti alla ragazza e si era avvicinato un pochino con fare incuriosito.
«Oh beh certo, i Light Digidestined. Potevo aspettarmelo.» fu il commento lievemente sarcastico di Grace.
Kalyn invece per il momento non commentò nulla, ma rimase parzialmente persa nei suoi pensieri. Miriam le aveva chiesto se non facesse ancora parte di un Team, come se fosse scontato che un Digiprescelto si schierasse e scegliesse di unirsi ad una delle due fazioni una volta appreso della loro esistenza.
Kalyn non era sicura di volerlo fare. Voleva aiutare sì i Digimon in difficoltà, su quello non c'erano dubbi: il suo codice morale non le avrebbe mai permesso di voltarsi dall'altra parte nel caso qualcuno avesse avuto bisogno di aiuto.
Ma era rimasta scottata in precedenza, nel mondo reale, dalle figure di potere. Troppo spesso presidi ed insegnanti avevano ignorato le sue richieste di aiuto, facendo crescere in lei la convinzione che era meglio cavarsela da sola senza sperare che un'autorità facesse qualcosa per lei.
Il Team Light sarebbe stato diverso? Si sarebbe potuta fidare del suo capo o di chiunque detenesse il potere al suo interno?
D'altro canto però Ophanimon, che l'aveva appena aiutata, ne aveva tessuto le lodi, tanto da dire che segretamente faceva il tifo per loro.
A meno che anche lei non si fosse lasciata abbindolare da una bella facciata creata ad hoc pensata per essere percepiti come i paladini di Digiworld nonostante tutte le azioni di cui potevano macchiarsi, forse si sarebbe potuta fidare.
Forse davvero lì c'era un'organizzazione che poteva reinfonderle fiducia.
Ma proprio mentre stava per rispondere notò il suo Digivice illuminarsi e voltandosi per guardare i suoi Digimon notò che era il turno di Kelly digievolvere, diventando una creaturina dall'aspetto molto meno gelatinoso: con delle lunghe orecchie-antenne, quattro zampette ed un musetto dolce.
La Digiprescelta lo prese in braccio per congratularsi con lui, ma quando quest'ultimo spalancò la bocca in un impossibilmente grosso sbadiglio mostrando file di denti acuminati lei lo riposò lentamente sulla testa di Feather con una certa inquietudine.
«Sì molto carino. Bravo Jelly.» commentò con un tono meccanico, guardando con diffidenza la boccuccia del Digimon per poi fingere un colpo di tosse e tornare a rivolgersi a Miriam.
«Dicevamo. No, non faccio parte di nessun Team. A parte una vaga infarinatura su di una guerra neanche sapevo quali fossero le fazioni fino a poco fa.» le disse.
«Oh ma dobbiamo assolutamente unirci ai Light!» esplose a quel punto Tail guardando intensamente Kalyn.
«Esatto, è il nostro obbiettivo sconfiggere i cattivi. Mi sembra solo giusto unirci ai Light.» s'intromise a quel punto Feather, annuendo e facendo oscillare Jelly sulla sua testa.
«Beh non sarebbe male, magari potremmo diventare famosi facendone parte. Tipo "Ehi, guarda lì c'è Grace dei Light Digidestined! E' il mio idolo!".» commentò Grace facendosi un suo personalissimo film.
La Digiprescelta ebbe come l'impressione che i suoi Digimon la stessero spingendo con entusiasmo sotto un autobus. La sensazione era decisamente quella.
Aggrappandosi con forza a quel briciolo di speranza che le avevano portato i commenti di Ophanimon e le sue considerazioni prima della digievoluzione di Jelly, prese un lungo respiro prima di rispondere per cercare la certezza e la convinzione di cui aveva bisogno per rispondere.
«Beh come puoi vedere siamo tutti...piuttosto interessati ad entrare nei Light Digidestined.» commentò mentre tre dei suoi quattro Digimon stavano praticamente vibrando dall'entusiasmo, «Cosa ci consigli? Come ci sei entrata?»
«Secondo te facciamo più bella figura ad abbattere l'Obelisco prima di unirci ai Light o è meglio aspettare che ce lo dicano loro?» aggiunse Grace.
«A parte la bella figura, effettivamente sarebbe il caso di fare qualcosa per quell'Obelisco...» commentò il Falcomon.

Apparentemenre non era troppo difficile entrare a far parte dei Light Digidestined, se non c'erano test d'ingresso da superare o moduli da compilare ma bastava invece incontrare le persone giuste e farsi mettere una buona parola.
Kalyn non era sicura di cosa pensare della cosa.
Da una parte meno burocrazia e rigidità le faceva senz'altro piacere, allontanavano anche se di poco i ricordi della rigidità che mascherava la falsità di presidi ed insegnanti che le avevano voltato le spalle quando aveva avuto bisogno di loro. Dall'altro lato non era sicura della serietà e sicurezza all'interno di un'organizzazione del genere: chi poteva dire che all'interno ci fossero solo Digiprescelti mossi da buone intenzioni come Miriam e non anche persone meno buone o spie del gruppo rivale?
Ma d'altronde quello non era davvero un problema di Kalyn. Lei si stava unendo al gruppo per fare del bene e perché i suoi Digimon lo volevano, ma se si fosse trovata davvero male era decisa ad abbandonare la fazione e tornare a dare una mano a chi ne ha bisogno per i fatti suoi.
Un'altra cosa che la colpì del discorso dell'altra Digiprescelta fu la meschinità dei Dark Digidestined. Non volevano nemmeno aspettare di vincere la guerra ad armi pari, ma volevano approfittare del caos generato dalla guerra stessa per conquistare Digiworld probabilmente prima ancora che il conflitto finisse effettivamente. Per di più non c'era da dimenticare che costruivano pure obelischi che impedivano la Digievoluzione dei Digimon della zona, e la ragazza immaginò che fosse proprio per limitare la capacità di combattere degli oppositori e seminare ancora più caos in un colpo solo.
Miriam ed Herissmon comunque non persero tempo e si lanciarono verso la porta dell'infermeria dopo aver detto che li avrebbero accompagnati al castello.
«Grazie mille per averci aiutato prima, noi ora andiamo.» disse rivolta ad Ophanimon, ringraziandola ancora una volta di aver salvato Tail e Grace, imitata prontamente dai suoi Digimon.
«Giusto! Grazie ancora!» esclamò Tail mentre pieno di energia ed entusiasmo si lanciava all'inseguimento di Miriam e Herissmon.
«Ti regalerò un autografo quando diventerò famosa!» aggiunse Grace prima di svolazzare dietro al fratellone.
Feather accennò un inchino rispettoso prima di incamminarsi quando l'ormai familiare luce del Digivice di Kalyn non lo fece fermare assieme alla sua Digiprescelta.
Jelly, ancora appollaiato sulla testa del Falcomon, s'illuminò nuovamente a sua volta e mutò ancora una volta. Quando la luce si dissolse al posto dell'adorabile esserino tondeggiante con la bocca inquietante e le antenne-orecchie in testa, ora se ne stava seduta una creatura un po' più grande e definita. Come forma alla ragazza ricordò un grosso criceto, con tanto di piccola codina, ma con due grosse orecchie simili ad ali di pipistrello e due tondi occhi azzurri che la fissavano. Il mantello era ancora ostinatamente nero, con solo ventre ed arti di un nero leggermente più chiaro.
«Sei un tipetto precoce tu, sei stato molto più veloce di Grace a raggiungere questo stadio.» commentò prendendolo nuovamente in braccio.
Jelly sbatté un paio di volte le orecchie-ali divertito e le sorrise, fortunatamente non tirando nuovamente fuori denti enormi ed inquietanti.
«Appena sistemiamo questa faccenda dei Light Digidestined e avremo un po' di tempo, mi metto a cercare un buon regalo di benvenuto anche per te.» e con questo Kalyn ed i suoi Digimon lasciarono l'infermeria per seguire Miriam ed Herissmon al castello dei Light Digidestined.