Abzù [Recensione]

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    Nell'ultima recensione vi ho parlato di un gioco indie e con questa voglio portarvene un'altro. Come molti altri titoli di questo tipo, devono cercare di emergere nel mercato dove i soldi delle grosse industrie impongono certi standard. Quello che questi sviluppatori possono fare per superarli è usare inventiva e lavorare con passione, elementi che nel mercato sono abbastanza carenti. Tra tutti i titoli forse il più famoso è Journey. Tuttavia oggi non parleremo di quel titolo, ma del suo cugino: Abzù.

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    Il titolo


    Abzù è una avventura grafica che segue l'ispirazione in modo piuttosto evidente e questo per una ragione: a capo di Giant Squid, la casa editrice che ha debuttato con questo titolo, figura Matt Nava, Art director che ha partecipato alla lavorazione del noto titolo di ThatGameCompany.
    Matt ha deciso di tentare di rilavorare il concetto di Journey ed esporlo in una maniera diversa, cercando di fornire un esperienza in qualche modo simile ma completamente diversa allo stesso tempo.

    La decisione presa fu semplice ed efficace: si passa dalle distese desertiche agli infiniti ambienti marini, con diverse forme di vita e di ecosistemi a popolare l'ambiente, in un'armonia di colori estremamente piacevoli all'occhio del giocatore. Normalmente l'ambiente subacqueo è sfruttato dagli sviluppatori per creare ambientazioni inquietanti, terrificanti o frenetiche, tuttavia questo titolo lo usa per creare un ambiente pacifico e luminoso.

    Gioco e Gameplay


    Non abbiamo una narrazione diretta e dovremmo dipendere molto dall'esplorazione e dagli elementi ambientali per comprendere la storia ed il finale. Inoltre la storia e il titolo in sé sono abbastanza brevi, dunque non un argomento per la recensione, in quanto è impossibile parlarne senza rovinare la vostra esperienza.
    Ci ritroveremo nei panni di questa misteriosa figura, della quale non conosciamo nulla, abbandonati in questo oceano. Fin da subito si capisce che il gioco è particolare: il sistema di controlli infatti risulterà all'inizio estremamente estraneo, per diventare sempre più familiare più lo userete; paradossalmente sembrerà quasi di imparare a camminare. Nuotare in questo mondo con questi comandi permette di rilassarsi e sorprendersi semplicemente muovendosi in armonia con l'ambiente e le creature attorno a noi.

    Purtroppo il gameplay in questo gioco, come in molti altri, è solo un supporto secondario per la narrazione e immersività. Non vi è molto che si possa fare, oltre a godersi il mondo in cui ci ritroviamo. Questo è uno dei suoi più grandi difetti: l'opportunità mancata. Questo sistema di movimento e i suoi controlli sono uno dei suoi punti più sorprendenti ma non riescono ad essere sfruttati e sfidati abbastanza.
    A differenza di Journey, a cui questo gioco si ispira pesantemente, non ci sarà alcuna modalità multiplayer, in compenso potremmo trovare questi piccoli droidi che ci accompagneranno, a volte anche un po' goffamente.
    Mancherà inoltre anche un vero e proprio game over, non ci saranno infatti mai eventi che portano alla morte per il nostro personaggio.

    Stile artistico


    Conoscendo la mente che sta all'apice di questo nuovo studio, non è difficile immaginare che il gioco sarà molto più incentrato sull'aspetto artistico che sul vero e proprio gameplay e così è stato.
    Le ambientazioni sono estremamente notevoli, capaci di farti spalancare gli occhi con alcuni squarci. Ci sono inoltre le creature che riempono ed abitano questi abissi: dai più piccoli e comuni pesci ai grossi e maestosi cetacei, tutti perfettamente funzionanti in questi paesaggi.
    Lo stile di disegno è leggermente spigoloso, ma la cosa è voluta e non dà assolutamente problemi nel complesso.
    Più avanti si possono trovare delle strutture. Esse saranno sempre interessanti da esplorare ma sopratutto conterranno alcune sorprese che vi faranno sorridere o chiedervi qualche domanda sul mondo nel quale nuotate.

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    Musica


    Un altro particolare che accompagna in maniera impeccabile questa esperienza di gioco è la colonna sonora. Come ho già sottolineato in Hollow Knight, credo che la colonna sonora sia una delle armi più importanti per uno sviluppatore che tenta di far immergere i suoi giocatori nel mondo che ha creato. Sempre più spesso questi giochi indipendenti sembrano riuscire a centrare il punto e così è stato pure in questo titolo.
    La musica che ci accompagna è notevole ma mai invasiva o improvvisa. Ci avvolge, cercando di aiutarci a lasciarci andare, a nuotare liberamente in queste acque cristalline o sentire la differenza in un luogo più vuoto o morto. Le melodie sono studiate per funzionare perfettamente in un titolo leggero e semplice come questo e saranno il modo principale, insieme alle immagini, per scandire il ritmo e la progressione del titolo.
    Il compositore Austin Wintory ha fatto un lavoro egregio nel coordinarsi con il team grafico. Qui potete trovare una delle tracce audio su youtube, per avere un idea di quale sia lo stile ed il livello del lavoro.


    Note dolenti


    Purtroppo si sente e vede fin troppo l'ispirazione allo stile della casa originale ThatGameCompany. Infatti Abzù non riesce a sollevarsi per pareggiare il livello di Journey, rimanendo nella sua ombra ma conquistando però una sua nicchia estremamente particolare.
    Il titolo rimane infatti estremamente valido ed un buon inizio per la casa Giant Squid.

    Un vero e proprio difetto, comune in tutti i titoli di questo genere, è il requisito fondamentale che richiedono per essere giocati. La sensibilità. Per goderseli a pieno bisogna essere in grado di immergersi ed immedesimarsi in ciò che abbiamo sullo schermo, lasciando per un attimo da parte la frenesia di alcuni tipi di gameplay. Senza questa capacità il gioco rischia di diventare noioso, impedendo all'utente di fruire della vera esperienza.


    Conclusione


    Questo titolo è molto valido. Benchè si senta forse un po' troppo l'ispirazione che ha portato alla sua creazione, questo titolo sa sorprendere e commuovere coloro che saranno abbastanza sensibili da capirlo. Notevole il reparto grafico e musicale, credo di voler premiare in particolar modo la modalità di movimento. Sono rimasto stupito dal fatto che mi sia ritrovato a sorridere solo per essere riuscito a eseguire un'acrobazia sott'acqua nei momenti iniziali di gioco.
    Mi aspettavo qualcosa di più dalla parte finale a livello di eventi, che non andrò ovviamente a rivelarvi per non rovinarvi l'esperienza. per questo a mio pare non riesce a raggiungere il suo concorrente più vecchio.



    Voto: 8


    Aspetti Positivi:
    grafica molto bella e scorci notevoli
    colonna sonora molto bella ed adeguata
    buon coinvolgimento emotivo
    sistema di movimento interessante

    Aspetti Negativi
    Qualcosa in meno di Journey.
    mancanza di sfide e stimoli per sfruttare al massimo il sistema di movimento
    Cinematic ed eventi un poco banali e forse privi di una certa carica.

     
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0 replies since 12/3/2020, 17:38   64 views
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